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ALIFE – Caso Sansone, quando in comune arrivavano le banane al posto di libri. Ecco le fasi salienti della vicenda

ALIFE – Lo scandalo del funzionario infedele esplode, ad Alidfe, diversi anni fa. Fu per primo il Corriere del Mezzogiorno a evidenziare la vicenda. Poi fu un crescendo di azioni delle fiamme gialle, fino al licenziamento dello stesso funzionario. Clamoroso il caso dei settemila euro stanziati per l’acquisto di stampati, arrivarono, invece, in municipio  235 chili di banane e 270 chili d’olio.

Ripercorriamo le fasi più importanti della vicenda, attraverso una serie di articoli di stampa

Corriere del Mezzogiorno  19 maggio 2010: (Gianluca Abate e  Giancarlo Izzo)

Sembra essere una disfida politica da repubblica delle banane (nel senso letterale del termine), quanto meno è un «grossolano errore» (parola di ex sindaco) di un funzionario del Comune. Accade ad Alife, paese di settemila e passa abitanti con un reddito medio di 15.311 euro, dove un consigliere d’opposizione (Daniele Cirioli) ha inviato a Procura della Corte dei conti e Prefettura di Caserta il testo del suo intervento pronunciato in consiglio comunale il 29 dicembre 2009. La nota— una censura sul consuntivo approvato dal Comune— fa riferimento anche a «chiarimenti in ordine alle spese sostenute a favore di un supermarket» e cita una determina, la numero 94 del 2008. Con quel documento, che il Corriere del Mezzogiorno ha letto, il Comune decide che è necessario «provvedere all’acquisto di testi di aggiornamento e stampati vari». Settemila euro stanziati in un sol colpo. Peccato, però, che quei libri si decida di acquistarli al «supermarket». E peccato, soprattutto, che la merce effettivamente comprata sia di tutt’altro genere: 235 chili di banane (modello Chiquita, 363.18 euro più tasse) e 270 litri d’olio, tanto per citare qualche esempio. Com’è possibile che un Comune cui servono testi si ritrovi con le banane? Roberto Vitelli, assessore all’Ecologia ed ex sindaco, parla di «grossolano errore del funzionario» e spiega: «Le derrate alimentari servivano. Sono state fornite ai servizi sociali, mense scolastiche, a un istituto parificato». Peccato però che la spesa sia imputata a un capitolo di bilancio (il 1043) che nulla ha a che vedere con questi settori. «Posso dire senza dubbio che in questo caso c’è stato un errore grossolano, ma questo è un problema di gestione, non politico. Il Comune, nel caso, sarebbe parte lesa. E se quel funzionario ha sbagliato dovrà risarcire». Ammesso che sia stato l’unico a scivolare sulla classica buccia di banana. E ad Alife, oggi, ce ne sono tante.

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