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FONTEGRECA – INQUINAMENTO DEL FIUME SAVA, POLITICI E AMMINISTRATORI SENZA VERGOGNA. TENTANO SOLO DI SCARICARE RESPONSABILITÀ SENZA FORNIRE SOLUZIONI. MA L’ARPAC CONFERMA: IL FIUME E’ INQUINATO

Fontegreca – Alcuni politici ed amministratori non hanno mostrato alcuna vergogna per la loro incapacità di affrontare il problema dell’inquinamento del fiume Sava. Anziché tacere – come avrebbe fatto un buon saggio – hanno parlato per circa due ore per dimostrare (se mai fosse stato possibile) che l’inquinamento del fiume non esiste. Si salva solo il sindaco di Gallo Matese – Giovanni Palumbo –  che ha ammesso (evviva Dio) il malfunzionamento del depuratore che serve il suo paesino. Un esempio che gli altri amministratori, invece, non hanno seguito purtroppo. Hanno preferito, chiaramente, scagliarsi contro coloro che ostinatamente stanno cercando di risolvere il problema: Beniamino Rega ed Elisabetta Cambio. Non sono stati risparmiati i giornalisti, chiaramente quelli non “allineati” al loro modo di vedere le cose. Elogiati, invece, sempre ed in ogni caso,  quelli che non vedono la schiuma dell’inquinamento ma solo verdi prati in cui rotolarsi.

“L’inquinamento del fiume Sava non esiste, è stato tutto montato ad arte per far fare una brutta figura al paese e ai suoi abitanti. Le immagini viste sui giornali e su Striscia la Notizia sono state manipolate e montate ad arte.  Tutto ad opera di pochi ‘giornalai’ asserviti a coloro che hanno messo in piedi la questione”.

Questa, in estrema sintesi la difesa adottata dal sindaco della città, Antonio Montoro, dal presidente del  Parco, Umberto De Nicola, dal sindaco di Capriati a Volturno, Giovanni Viccione, e di altri amministratori presenti alla riunione indetta da Montoro sul caso del fiume Sava.

Tuttavia, nonostante la “reistenza”, alla fne, il responsabile dell’Arpac, Agostino Delle Femmine, pressato da alcuni cittadini ha dovuto ammettere che il fiume è inquinato.

Delusi coloro che attendeva da questa riunione indicazioni precise sulla vicenda, sulle cause e sui responsabili dello scempio all’interno della Cipresseta. Il sindaco Montoro – che in chiusura ha esclamato: speriamo che si risolve il problema – e i suoi amici non hanno voluto affrontare la questione nel merito limitandosi ad apparire “puri” agli occhi della gente. In realtà la riunione è stato un processo a Striscia la Notizia e alla stampa che ha sollevato il problema.

L’impressione, dopo tante chiacchiere, è che se anche il fiume Sava  scomparisse, l’importante sarebbe non dirlo a nessuno in giro. La notizia potrebbe arrecare un danno di immagine irreparabile, non tanto al Matese ma all’immagine di alcuni amministratori “incalliti”.

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