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FONTEGRECA – FIUME SAVA, LO SCEMPIO CONTINUA: I CITTADINI CHIEDONO DI CONOSCERE LA VERITA’

FONTEGRECA –  Lo scempio del fiume Sava continua. Le foto pubblicate sono state scattate ieri (cinque gennaio 2014). Qualsiasi cittadino può rendersi conto dello stato delle cose recandosi nella cipresseta di Fontegreca. Un inquinamento evidente che si è manifestato per la prima volta lo scorso sette ottobre. Sorprende l’assenza di qualsiasi ordinanza per tutelare la salute pubblica, nemmeno un cartello per avvisare i cittadini di essere, almeno, prudenti.  Invece nulla. Forse perchè l’Asl di Piedimonte Matese, dopo un sopralluogo e dopo aver “fiutato” l’aria e l’acqua sancì, oltre un mese e mezzo fa, che non vi era alcun pericolo per la salute pubblica. Delusi anche coloro che si attendevano una rapida soluzione del caso da parte del Corpo Forestale dello Stato. Spesso le vetture dei forestali sfrecciano in zona, ma l’inquinamento non si ferma.  Si conosce la causa: inquinamento da fanghi biologici di depurazione (come dire, più o meno,  che un depuratore malfunzionante scarica direttamente nel fiume)  ma non si riesce ad individuare il depuratore incriminato. Eppure quel fiume non attraversa decine i comuni. Solo un paio, di cui solo uno potrebbe inquinare ilc orso d’acqua.  Da mesi le cascate della cipresseta di Fontegreca – un biotipo unico al mondo – si sono trasformate, nuovamente, in una immensa vasca da bagno stracolma di schiuma. Insomma, la Terra dei Fuochi sembra non aver insegnato nulla agli amministratori del Matese che dovrebbero anteporre la tutela del territorio – in gran parte ancora integro – ad ogni altra cosa. Invece non bastano tre mesi per bloccare l’inquinamento di uno dei torrenti più belli della catena montuosa del Matese. I primi due mesi sono serviti alle varie istituzioni per “certificare” il tipo di inquinamento generato – secondo le analisi eseguite dall’Arpac – da fanghi biologici.  Era il sette ottobre scorso quando una schiuma densa ricoprì gran parte del corso d’acqua invadendo anche il terreno oltre le sponde. La segnalazione arrivò quasi subito all’ufficio tecnico del piccolo municipio di Fontegreca, ma nessuna iniziativa fu assunta. Solo dopo molti giorni, su esplicita denuncia di un consigliere di minoranza – Elisabetta Cambio – si attivò la procedura prevista. Lo scorso undici novembre, personale dell’Arpac si recò in zona per prelevare i campioni necessari per le analisi.

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