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ALVIGNANO – Appalti e botte, la vittoria di Romano

ALVIGNANO – Un imprenditore tenta di corrempere un assessore: “Se non mi fate lavorare vi faccio vedere che succede, banda di infami”. La reazione dell’amministratore è però violenta: “ti devo ammazzare di botte” e l’imprenditore deve ricorrere anche alle cure mediche.  Scattano le denunce incrociate che portano i due protagonisti della vicenda danvanti al giudice. I fatti nell’ottobre del 2005 videro contrapposti l’imprenditore Roberto Civitillo e l’ex assessore Sergio Romano. Nel processo di primo grado, davanti al giudice di pace di Piedimonte Matese, seppur con motivazioni diverse, vengono entrambi condannati. Romano però non ci sta e proprone ricorso alla Cassazione – attraverso l’avvocato Vincenzo Cortellessa e Renato Jappelli.  I giudici della suprema corte danno credito – attreverso la sentenza emessa meno di un mese fa – alla tesi difensiva proposta in favore di Romano e cancellano la condanna inflitta dal giudice di Piedimonte Matese, aprendo anche la possibilità per l’ex amministratore di chiedere, in sede civile, la quantificazione dei danni morali e materiali subiti.  Si chiude così una vicenda molto seguita in paese.

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