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Baia e Latina – Vivaio Forestale, la regione ha decisio: si chiude



baia e latina. La Regione Campania chiude il vivaio forestale di Baia e Latina. Una quindicina di dipendenti rischiano il trasferimento in altre sedi, alcuni temono per il proprio lavoro. Scatta la protesta che porterà, oggi, i dipendenti del settore vivaistico regionale, sotto palazzo Santa Lucia. Chiedono garanzie per il futuro e il pagamento degli stipendi arretrati. Alla base della decisione assunta dal governo regionale ci sarebbe l’impossibilità di adeguare l’impianto alle nuove norme di sicurezza. Adeguamenti che dovrebbe mettere in campo la diocesi, proprietaria del fondo. Il diniego – spiegano alcuni lavoratori del vivaio – da parte della Diocesi e l’impossibilità da parte della regione attuare gli adempimenti necessari, per carenza di fondi, costringe alla chiusura della struttura.
“Gli operatori dei vivai e delle Foreste Demaniali dei Settori Periferici della Regione Campania, hanno indetto per oggi una giornata di agitazione con sospensione delle attività lavorative. Alla base della protesta il mancato pagamento degli stipendi da alcuni mesi, frutto di una cattiva programmazione politica da parte delle autorità governative regionali e da molteplici inadempienze da parte di alcuni Uffici preposti della Regione Campania. Artefice della tutela degli interessi dei lavoratori, la neo costituita “Associazione Regionale Vivai e Foreste Demaniali” (A.R.V.F.D.), tra le cui molteplici finalità si riscontra la tutelo dei diritti civili e dei lavoratori. Nonostante i continui tentativi da parte di quest’ultima di mediare per il raggiungimento di accordi certi sul futuro dei propri aderenti, l’agitazione è sembrata inevitabile per salvaguardare gli interessi e, soprattutto, la dignità del lavoratore”. Questa la nota con cui i lavoratori vivaistici regionali spiegano le ragioni della protesta.
Il vivaio di Baia e Latina – piccolo centro ai piedi del Monte Maggiore – situato nella valle attraversata dal fiume Volturno è attivo da oltre venti anni, è fra i primi – per produttività – nell’intera Regione. Da alcuni anni è coinvolto nel progetto del Cnr relativo conservazione dei cipressi di Fontegreca, biotipo unico in Europa.

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