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SESSA AURUNCA – EDIFICI PUBBLICI, UN PERICOLO PER MIGLIAIA DI CITTADINI

SESSA AURUNCA (Alfredo Bovenzi) – Edifici pubblici a Sessa? Siamo ancora all’anno zero. Degradati e abbandonati, molti addirittura pericolosi per la pubblica incolumità: esplode la polemica. Degrado e abbandono, dunque, sono la pietra angolare di molti stabili del Comune di Sessa, specialmente di quelli che un tempo ospitavano scuole e uffici pubblici. Fino a qualche tempo fa un caso esemplare era rappresentato dal palazzo posto sulla circonvallazione esterna e sede molti anni fa della caserma dei Carabinieri. Sta venendo giù a pezzi, diceva la gente sbigottita dinanzi a quello scempio; e, infatti, dall’esterno, erano pericolanti tutte le finestre del palazzo;  mentre evidenti segni del tempo erano  visibili persino al tetto che, per il fatto di non essere mai crollato, si deve solo gridare al miracolo.  Il suo interno, invece, in mancanza di qualsivoglia pulizia e manutenzione, era indubbio covo di roditori – grandi o piccoli che siano – ma comunque forieri di gravi malattie per la nostra salute, tra cui non ultima la cecità, nel caso di infiltrazioni di questi animali nelle civili abitazioni.  Pericolo vero, dunque, e reale – oltre che assoluta vergogna visiva e igienica – per la pubblica incolumità, di cui le istituzioni locali hanno preso atto solo recentemente, per porvi gli adeguati rimedi. Giova però ricordare che questo rimane pur sempre un caso isolato di attivismo urbano; perché in quasi tutte le frazioni sono presenti vecchi edifici scolastici che, pur languendo ancora in condizioni addirittura peggiori del palazzo sessano, nessuno ha mai mosso un dito per la loro ristrutturazione. E’ questo il caso dell’edificio scolastico di Aulpi; che, utilizzato fino al 2004 come seggio elettorale, in ragione della sua più assoluta fatiscenza, da dieci anni ormai non viene più utilizzato nemmeno per questo scopo. E’ solo coperto da una folte erbacce mai rimosse – nemmeno quelle – nel tempo. Analoga cosa accade a Fontanaradina e in molti altri centri. Eppure la ristrutturazione dei pubblici edifici è stata nel tempo baluardo e vanto di molte campagne elettorali e successive amministrazioni locali; che, però, dopo l’insediamento, hanno sempre dimenticato tutte le promesse fatte. In un eventuale e scongiurabile crollo di parti della costruzione, infatti,  calcinacci, detriti o grandi parti di muratura finirebbero ugualmente sulle tante auto che attraversano ogni giorno quel frequentatissimo tratto di strada, provocando comprensibili disastri alla gente.  E’ una situazione, quindi, da non prendere sotto gamba e che mina irrimediabilmente la serena abitabilità della cittadina alto campana; ma che viene sistematicamente sottovalutata. Ove mai l’indifferenza istituzionale sul punto dovesse ancora avere la meglio chi sarebbe responsabile civilmente, amministrativamente e penalmente  dei danni subiti dalle persone, nel caso di un eventuale crollo di questa struttura?

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