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PIEDIMONTE MATESE / CERRETO SANNITA – Violenza sessuale di gruppo, cuoco e operaio sotto processo

PIEDIMONTE MATESE – Saranno davanti al Gup, il prossimo venerdì Vincenzo Vinciguerra e Pasquale Barbieri. Sono accusati di aver violentato una giovane donna Russa. L’ambasciata russa si costituirà parte civile per tutelare gli interessi  della vittima. L’udienza preliminare è stata fissata per venerdì 29 novembre presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere dinanzi al Giudice Caparco, per celebrare il processo che vede imputati Vincenzo Vinciguerra e Pasquale Barbieri, difesi dall’avvocato Antonello Fabrocile.
Fu stuprata a turno, dopo essere stata probabilmente drogata, da due ragazzi conosciuti poco prima in un bar e con i quali aveva trascorso qualche ora a chiacchierare e bere vodka. Ma lei si difese fino a sfigurare il volto di uno dei due violentantori. Le unghie della giovane donna lasciarono segni importanti sul viso di Vinceguerra; segni che per gli investigatori erano prove importanti per incastrare i due idagati alle loro responsabilità. La drammatica vicenda  avvenne a Piedimonte Matese. La vittima e’ una 29 enne di nazionalita’ russa, impiegata pubblica nel suo Paese, da un mesetto in Italia dove alloggia da amici; il racconto fornito dalla ragazza ai carabinieri consentì l’arresto dei due stupratori, Vincenzo Vinciguerra, cuoco di 38 anni, e Pasquale Barbieri, operaio di 44, entrambi di Cerreto Sannita, nel Beneventano. La donna venne ricoverata all’ospedale di Piedimonte Matese, dove i medici trovarono immediati riscontri alla violenza sessuale denunciata. La prima telefonata ai carabinieri  arrivò intorno alle cinque. ”Mi hanno violentata, correte” urlò disperata la ragazza dal telefono di un bar-chalet ubicato a circa 150 metri dal luogo dello stupro dove era riuscita a rifugiarsi seminuda e in stato di profondo choc sfuggendo ai suoi aguzzini. All’interno qualche cliente e il proprietario, ma nessuno sentì nulla. I carabinieri, giunti poco dopo, trovarono nel luogo indicato dalla ragazza, localita’ San Pasquale, nelle vicinanze del santuario di Santa Maria Occorrevole, il portafogli con i documenti di Vincenzo Vinciguerra; dopo pochi minuti le due persone descritte dalla russa vennero bloccate a bordo di una Ford Fiesta e portate in caserma. Nel frattempo la ragazza, in ospedale, raccontò la sua vicenda: ”Mi hanno violentata a turno, dopo avermi fatta bere e probabilmente drogata – dice – li avevo conosciuti in un bar del centro di Piedimonte, mi avevano offerto della vodka, poi pero’ mi si e’ annebbiato il cervello; mi hanno chiesto di accompagnarmi a casa, ho accettato perche’ non mi reggevo in piedi, ma mi sono ritrovata in una zona isolata; mentre uno mi manteneva le braccia l’altro mi stuprava, poi si sono dati il cambio. Quando hanno finito, sono riuscita a sfuggire al loro controllo e a rifugiarmi nel vicino chalet. E’ stato un incubo” concluse. I due arrestati (con piccoli precedenti) provarono a minimizzare l’accaduto, negando di aver drogato e violentato la ragazza. ”Abbiamo tentato un approccio ma lei non voleva e non le abbiamo somministrato alcuna droga”  dichiararono alle forze dell’ordine, ma la versione venne presto contraddetta dagli elementi raccolti dai militari e dai riscontri medici.

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