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SESSA AURUNCA – Digitale terrestre, autentico inganno. Solo disservizi

SESSA AURUNCA (Alfredo Bovenzi) – Sono ormai cinque anni che il mirabolante passaggio al digitale terrestre avrebbe dovuto garantire una migliore qualità del servizio audiovisivo, in termini di ricezione dei canali, di programmi, ma soprattutto in quanto a pulizia del segnale. Mai come in questo caso, però, il condizionale è d’obbligo.
Perché, fatto salvo l’amletico dubbio del “dove” direzionare l’antenna (verso Tuoro o verso Napoli) con le sue teorizzazioni e successive scuole di pensiero nate intorno al problema del meglio ricevere le emittenti, in tutta la zona, spesse volte, il segnale arriva disturbato tanto da rendere impossibile la regolare visione del canale e della trasmissione prescelta.
Questo fatto, avvertito sin dai primi giorni del passaggio al digitale terrestre sia pure con una frequenza minore, a far luogo da quell’ a dir poco maledetto fulmine caduto in zona un mese fa, è diventato addirittura insopportabile; mentre è inutile dotarsi di costosissimi amplificatori, perché tanto la situazione non cambia; o magari migliora di poco.
Progresso o regresso dunque? In termini di digitale terrestre – in quanto alla specifica zona – è ancora molto difficile – se non proprio impossibile – rispondere.
Molti credono, a tal punto, che il problema sia ingenerato dal segnale che comunque arriva molto debole al ripetitore. A ogni modo, è questo un problema che andrebbe risolto al più presto, visto che le famiglie pagano – allo scopo – il famigerato canone televisivo. Ma tutti sono in tutt’altre faccende affaccendate; e perciò nessuno ha mai mosso – né muove – un dito per farlo.

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