Cellole / Mondragone – Sono chiuse le indagini nate dall’omicidio di Luigi Magrino – 41 anni di Cellole – avvenuto lo scorso aprile 2025, all’interno dell’area di servizio Agip, nel cuore di Mondragone. La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere si prepara a chiedere il processo a carico dell’imprenditore Giancarlo Pagliaro, 67 anni di Mondragone. L’accusa è di omicidio volontario. (il video)
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i due uomini si trovavano all’interno del SUV di proprietà di Magrino quando tra loro sarebbe esplosa una violenta discussione. Ci sono troppe cose che ancora non tornano nel delitto di Luigi Magrino. I silenzi dell’assassino Giancarlo Pagliaro tingono ancor più di giallo l’intera vicenda. Il suo comportamento non sembra quello di un uomo d’affari finito nei guai per un attimo di follia. Somiglia di più a quello di una persona ben preparata ad affrontare la situazione in cui si trova. Il mancato ritrovamento dell’arma usata per il delitto è un altro enigma dalla difficile soluzione. E se a nasconderla fosse stato proprio Pagliaro? (il video)
Non è una ipotesi fantasiosa calcolando che dopo aver sparato e colpito ripetutamente la vittima, Pagliaro, ha avuto anche il tempo di andare nel bagno di un bar per lavarsi le mani dal sangue. Insomma, avrebbe avuto tutto il tempo per occultare l’arma. L’assassino non vuole nemmeno spiegare, pienamente, i rapporti che teneva con Magrino. Ha solo ripetuto, come una poesia imparata a memoria, la storiella di una truffa. Insomma, quello commesso da Pagliaro potrebbe essere un omicidio premeditato, attuato con lucidità e determinazione. (il video)
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