ELEZIONI REGIONALI, CANDIDATI IMPRESENTABILI: CENTRO SINITRA BATTE CENTRO DESTRA 13 a 9

Il Centro Sinistra batte il Centro destra per 13 a 9. Significa che nel Centro Sinistra ci sono 13 candidati impresentabili, mentre nel Centro Destra sono 9.  Sono 22 i candidati alle elezioni regionali giudicati “impresentabili”. Si tratta in alcuni casi di condannati per resistenza a pubblico ufficiale, altri imputati per corruzione elettorale, indagati per turbativa d’asta. Altri ancora coperti dall’ombra di parenti accusati di collusioni coi clan.

                                               CENTRO DESTRA

                           Fratelli d’Italia:
Marco Nonno, condanna per resistenza a pubblico ufficiale
Ione Abbatangelo, figlia di Massimo, l’ex Msi coinvolto nel processo sull’attentato al Rapido 904 ma assolto dall’accusa di strage.
Ernesto Sica, condannato per il falso dossier ai danni dell’ex governatore Stefano Caldoro.

                            Forza Italia:
Pasquale Di Fenza, ex consigliere deluchiano, protagonista ad agosto del video negli uffici regionali con la tiktoker Rita De Crescenzo, a processo per droga, e con l’imprenditore Angelo Napolitano, coinvolto a settembre in una indagine della Finanza.
Ivana Tarantino, già assessora della giunta Russo sciolta per infiltrazioni camorristiche. La Cassazione l’ha dichiarata candidabile, ribaltando il verdetto della Corte d’Appello in cui si faceva riferimento all’allora marito “gravemente indiziato nel 2020 del delitto di scambio elettorale politico manoso”.
Giovanni Zannini indagato prima per corruzione e poi per falso con imprenditori caseari.
Rosaria Aliberti, genitori – papà Pasquale sindaco di Scafati, madre ex consigliera regionale – assolti dall’accusa di aver preso voti dalla camorra: sentenza su cui pende ricorso in Appello.

                          LEGA:
Michela Rostan, figlia di Emilio, coinvolto – secondo la magistratura – nel patto elettorale con ambienti camorristici che portò allo scioglimento di Melito: assolto dalle accuse di collusione (presentato ricorso), ma condannato per un episodio di corruzione.

                      “Cirielli presidente”
l’ex sindaco Gianluca Festa, a giudizio per la gestione di eventi e fondi pubblici.

                                           CENTRO SINISTRA

                        Casa Riformista:
Armando Cesaro, ex consigliere regionale, già assolto da precedenti accuse, figlio di Luigi, l’ex parlamentare a processo per presunte collusioni con i clan a Sant’Antimo.
Vincenzo Alaia, indagato per irregolarità nei concorsi pubblici.

                       “A testa alta”
Gennaro Oliviero, coinvolto in un procedimento per traffico di influenze;
Carmine Mocerino sotto processo per corruzione elettorale;
Luca Cascone alle prese con una indagine per turbativa d’asta nel Cilento;
Rossella Casillo, figlia dell’ex consigliere regionale Tommaso, sposata con il  nipote del boss Pasquale Scotti.

                      PD
Franco Picarone, sotto accusa in una indagine per maxi forniture all’Asl Napoli,
Salvatore Madonna che nel 2018 patteggiò 6 mesi per il caso listopoli, i candidati inseriti a loro insaputa nelle liste delle Comunali del 2016.

                    In Avanti,
Giuseppe Sommese, figlio dell’ex assessore Pasquale condannato in primo grado per appalti.

                   Lista di Mastella
Mauro Scarpitti – detto Caf -ritratto al fianco di Sabino De Micco, consigliere municipale, ex centrodestra, arrestato l’anno scorso e ancora sotto processo per scambio elettorale politico mafioso.
Marcello De Rosa, l’ex sindaco di Casapesenna, condannato per falso in atto pubblico.
Veria Ponticiello, moglie di Salvatore Sannino, l’ex sindaco di Casavatore che, dopo l’arresto nel 2015, ha patteggiato una corruzione.

                      Bandecchi
Maria Rosaria Boccia, la mancata consulente del ministero della Cultura che sarà davanti al gup per lesioni e stalking ai danni dell’ex ministro Sangiuliano.