La vicesindaca finita in manette appartiene a quel gruppo (gregge di Giovanni Zannini) di 100 amministratori della provincia di Caserta che hanno aderito al partito berlusconiano. Un gruppo ostentato come “suo” dal consigliere regionale Giovanni Zannini di Mondragone. Il caso di Veronica Biondo, vice sindaco di Santa Maria a Vico, introdotta solo 72 ore fa dall’eurodeputato Fulvio Martusciello con un “Bravissima”. Lei aveva detto: “Forza Italia mia prima e unica tessera, sono tornata a casa”. Quattro giorni fa presentava in una convention a Caserta la propria candidatura alle Regionali campane per Forza Italia e oggi viene arrestata dalla Dda di Napoli. E’ la rapida parabola del vicesindaco di Santa Maria a Vico Veronica Biondo, uno dei nomi di spicco tra le misure cautelari eseguite stamane dalla Guardia di Finanza di Caserta. Biondo è ai domiciliari, stessa misura per il sindaco di Santa Maria a Vico Andrea Pirozzi, il consigliere di maggioranza Giuseppe Nuzzo e l’ex assessore Marcantonio Ferrara. Arresti disposti dal Gip di Napoli nell’ambito di un’indagine della procura anticamorra guidata da Nicola Gratteri e riguardante il clan Massaro, che ipotizza i reati di scambio-politico mafioso, induzione indebita a dare ed avere utilità, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio e favoreggiamento personale. Il Gip ha disposto invece il carcere per i due boss, Raffaele Piscitelli e Domenico Nuzzo.
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