Nuovo Accordo Stato-Regioni 2025: una svolta radicale nella formazione sulla Sicurezza sul Lavoro

Il panorama della Sicurezza nei luoghi di lavoro ha subito una profonda trasformazione con l’Accordo Stato-Regioni siglato il 17 aprile 2025 e pubblicato ufficialmente sulla Gazzetta Ufficiale il 24 maggio dello stesso anno. Questo intervento normativo mira a superare l’attuale frammentazione legislativa, uniformando e aggiornando le regole relative alla formazione obbligatoria per Lavoratori, Preposti e Dirigenti, con l’obiettivo di rafforzare la cultura della Sicurezza e rendere la prevenzione un processo sistematico e integrato all’interno delle imprese italiane.

Riorganizzazione della formazione per i Preposti: durata e modalità

Uno degli aggiornamenti più significativi riguarda il percorso formativo dedicato ai Preposti, figure chiave nella gestione quotidiana della Sicurezza aziendale. La durata minima del corso è stata estesa da 8 a 12 ore, suddivise in quattro moduli tematici che coprono aspetti giuridico-normativi, organizzativi, valutazione dei rischi e comunicazione efficace. Tale ampliamento risponde alla necessità di fornire competenze più approfondite e specifiche, indispensabili per affrontare le responsabilità di vigilanza e controllo attribuite a questi soggetti.

È stato inoltre stabilito che la formazione deve essere erogata esclusivamente in modalità sincrona, quindi in presenza o tramite videoconferenza, escludendo del tutto la modalità asincrona tipica dell’e-learning. Questa scelta punta a garantire un’interazione diretta e un controllo più rigoroso sull’apprendimento, anche grazie a verifiche obbligatorie al termine del percorso, che prevedono almeno dieci domande o un colloquio orale, con la necessità di raggiungere una soglia minima del 70% di risposte corrette. Il docente ha il compito di illustrare e verbalizzare gli errori commessi, assicurando così un feedback immediato e costruttivo.

Aggiornamenti periodici e obbligatorietà per tutti i Preposti, anche “di fatto”

L’Accordo introduce l’obbligo di aggiornamento biennale per i Preposti, con un monte ore minimo fissato a 6 ore. Anche in questo caso, la modalità sincrona è requisito imprescindibile. Un elemento di grande rilievo è la previsione che l’aggiornamento del Preposto assorba automaticamente quello previsto per i Lavoratori, mentre l’inverso non è valido: l’aggiornamento riservato ai Lavoratori non può sostituire quello dei Preposti.

Particolare attenzione è stata rivolta ai cosiddetti “Preposti di fatto”, ovvero coloro che esercitano concretamente funzioni di sorveglianza e coordinamento senza una nomina formale. Per loro, l’aggiornamento è obbligatorio, riconoscendo così il ruolo sostanziale che svolgono nella prevenzione degli infortuni. Le responsabilità penali si estendono infatti anche a questi soggetti non ufficialmente designati, sottolineando l’importanza di una formazione adeguata e continua.

Periodo transitorio e validità dei corsi preesistenti

L’entrata in vigore delle nuove disposizioni è accompagnata da un periodo transitorio della durata di un anno, fino al 24 maggio 2026, durante il quale rimangono validi i corsi realizzati in conformità alle normative precedenti del 2011. Oltre tale scadenza, solo i percorsi rispondenti ai requisiti aggiornati saranno riconosciuti come validi. L’obbligo di aggiornamento biennale decorre dalla data dell’ultimo corso o, per i casi più datati, entro dodici mesi dall’entrata in vigore dell’accordo.

Requisiti stringenti per gli enti formatori e conservazione documentale

La qualificazione degli enti che erogano la formazione è un altro aspetto cruciale dell’Accordo. I soggetti accreditati devono rispettare specifiche regole regionali, e non esiste un riconoscimento automatico degli accreditamenti tra le diverse regioni italiane: ogni sede deve ottenere l’autorizzazione nel territorio di operatività. Inoltre, gli enti devono vantare almeno tre anni di esperienza per poter offrire la formazione.

I registri delle presenze, i verbali delle verifiche e gli attestati di partecipazione devono essere conservati per un periodo minimo di dieci anni, con raccomandazioni di estendere tale periodo in presenza di controversie o incidenti gravi. In caso di perdita dell’accreditamento, i corsi erogati risultano invalidi, imponendo la necessità di ripetere la formazione.

Formazione e aggiornamenti personalizzati e integrativi

L’Accordo prevede che la formazione debba essere modulata in base alle reali esigenze aziendali, con la possibilità di integrare i contenuti con moduli specifici relativi ai rischi particolari presenti nell’ambiente di lavoro, come l’uso di attrezzature speciali o la gestione di situazioni particolari. Inoltre, gli aggiornamenti devono essere effettuati anche in seguito a cambiamenti organizzativi o all’introduzione di nuove fonti di rischio, oltre che in caso di modifiche normative o tecnologiche rilevanti.

Non sono ammessi seminari o convegni come validi strumenti di aggiornamento per i Preposti, sottolineando l’importanza di percorsi formativi strutturati e controllati. La formazione deve svolgersi nell’orario lavorativo e senza oneri per i Lavoratori.

Implicazioni e prospettive future

La ridefinizione delle regole formative rappresenta un passo decisivo verso una gestione più rigorosa e responsabile della sicurezza sul lavoro, mettendo il Preposto al centro della prevenzione come figura attiva e preparata. L’efficacia della formazione sarà monitorata anche attraverso osservazioni dirette sul luogo di lavoro e feedback dai responsabili aziendali, garantendo un approccio dinamico e concreto alla tutela della salute e sicurezza.

Il rafforzamento degli obblighi formativi e delle competenze dei Preposti non solo riduce il rischio di incidenti, ma contribuisce a evitare sanzioni, fermi produttivi e problematiche assicurative, con ricadute positive anche sulla reputazione aziendale e sulle relazioni con clienti e stakeholder. La collaborazione sinergica tra Preposti, Dirigenti, Lavoratori e Rappresentanti dei Lavoratori sulla Sicurezza (RLS) si conferma essenziale per una gestione efficace e integrata della prevenzione.

In conclusione, l’Accordo Stato-Regioni del 2025 si configura come un documento strategico che impone una nuova visione della formazione in ambito sicurezza, orientata a garantire competenze aggiornate, responsabilità chiare e una cultura condivisa della prevenzione, elementi imprescindibili per elevare gli standard di tutela nei luoghi di lavoro italiani.

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