MONDRAGONE – Deposito di cloro in fiamme, rogo ancora attivo. Paura per un allevamento bufalino. Ecco i rischi

MONDRAGONE – Le squadre di soccorso sono ancora al lavoro per spegnere completamente le fiamme che da ieri mattina stanno divorando un capannone di un’azienda chimica della zona. I vapori che il fuoco sta sprigionando sono pericolosi per contatto e inalazione. Per questa ragione gli ispettori veterinari dell’Asl di Caserta stanno monitorando un allevamento bufalino attiguo al sito in fiamme. Infatti, anche gli animali, come l’essere umano, se respirare i vapori del cloro rischia gravi problematiche polmonari. Per ora tutto sembra sotto controllo. Il dipartimento Arpac di Caserta è stato attivato già nel primo pomeriggio di ieri dai Vigili del Fuoco a seguito di un incendio divampato poco prima nel comune di Mondragone. Tecnici del dipartimento si sono recati immediatamente sul posto: all’atto del sopralluogo, l’incendio, che da informazioni acquisite in loco ha interessato un deposito contenente prodotti a base di cloro, appariva ancora in fase di svolgimento. Effettuata una prima valutazione sulle condizioni meteo, sulle caratteristiche dell’incendio e sull’area interessata dall’evento, i tecnici hanno avviato nel pomeriggio il monitoraggio di diossine, furani, policlorobifenili dispersi in atmosfera, posizionando un campionatore a circa 250 metri dal luogo dell’incendio.
I vapori di cloro producono effetti corrosivi e irritanti sul corpo umano, causando sintomi come bruciore agli occhi, alla pelle e al tratto respiratorio, tosse, difficoltà respiratorie, nausea, mal di stomaco e, in casi gravi, edema polmonare (accumulo di fluidi nei polmoni) e morte. L’entità degli effetti dipende dalla concentrazione del cloro, dalla durata dell’esposizione e dalla ventilazione dell’ambiente.
Effetti diretti sull’organismo
Occhi: Lacrimazione e gravi lesioni oculari.
Pelle: Irritazione e ustioni.
Vie respiratorie: Bruciore di gola, tosse, difficoltà respiratorie, respiro affannoso.
Polmoni: Bronchiti, bronchioliti, edema polmonare e, nelle esposizioni più gravi, la morte.
Apparato gastrointestinale: In caso di ingestione, provoca danni e corrosione.

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