San Pietro Infine – Il Sindaco Antonio Vacca sembra gestire il Consiglio Comunale come se fosse casa propria. È quanto denunciano alcuni consiglieri comunali dopo quanto accaduto nella seduta del 22 settembre 2025. La convocazione del Consiglio Comunale in “seduta ordinaria” è avvenuta in palese violazione dell’art. 36, comma 1, del Regolamento comunale, che prevede un preavviso minimo per le convocazioni delle sedute consiliari di cinque giorni. L’avviso di convocazione, invece, è stato recapitato ai consiglieri il 18 settembre, ossia solo quattro giorni prima della seduta. A fronte di questa irregolarità, in data 21 settembre 2025 i consiglieri di minoranza Fuoco, Pirollo e Colella, insieme al consigliere di maggioranza Brunetti, hanno informato della questione il Prefetto di Caserta, il Segretario comunale e la competente Stazione dei Carabinieri, chiedendo l’annullamento della convocazione e la sua regolare riprogrammazione.
Nonostante la segnalazione, il Sindaco, sprezzante della segnalazione ricevuta dai consiglieri, ha aperto comunque la seduta del 22 settembre leggendo una nota con il chiaro intento di raddrizzare il tiro e “correggere” la convocazione, dichiarando che si sarebbe trattato di un mero errore materiale e che il Consiglio doveva intendersi come “straordinario” e non “ordinario” come invece recava scritto nell’avviso ufficiale come riportato nella delibera di consiglio: “……L’erronea indicazione, si legge, contenuta nell’intestazione deve pertanto qualificarsi come refuso privo di effetti sostanziali, alla luce del principio di strumentalità delle forme e dell’art. 21-octies, L. 7 agosto 1990, n. 241, non essendo in alcun modo incisa la corretta individuazione della seduta, né l’esercizio delle prerogative dei consiglieri. Con la presente, rettifico formalmente l’intestazione dell’avviso, qualificando la riunione come seduta straordinaria e confermando la piena validità della convocazione e della seduta stessa. Invito il Segretario comunale a menzionare la rettifica nel verbale, allegando la presente nota all’atto della seduta unitamente all’avviso e alle prove di comunicazione”.
Ma i consiglieri non ci stanno: la “rettifica verbale”, sostengono, non è ammissibile, poiché la natura della seduta deve essere indicata chiaramente nell’atto formale di convocazione notificato ai consiglieri, e non è suscettibile di modifica a posteriori senza un nuovo avviso conforme ai termini previsti. Ritenendo che la seduta sia stata irregolarmente convocata e che le deliberazioni assunte siano dunque annullabili, i consiglieri si sono visti costretti ad investire formalmente della questione il Prefetto di Caserta e richiedere un intervento, ai sensi degli articoli 39 e 138 del TUEL (D.Lgs. 267/2000), affinché si proceda all’annullamento degli atti approvati nella seduta del 22 settembre 2025, in quanto adottati in violazione del regolamento comunale. (nota a cura del gruppo di minoranza del comune di San Pietro Infine)
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