TEANO – Impianti rifiuti ex Isolmer, nuovo ricorso di Gesia. Chiede danni per 10milioni di euro. E i documenti sono dalla sua parte

TEANO –Non si tratta di essere tifosi di una parte o dell’altra. Si tratta solo di analizzare la vicenda e cercare di spiegarla in modo neutrale. Quella che ha subito Gesia appare quasi una truffa. C’è un documento, e soprattutto c’è la storia di un’azienda, la Isolmer, che dovrebbe bastare, da solo, a permettere all’impresa della famiglia Sorbo di costruire l’impianto. Ne ha tutto il diritto. Infatti, il municipio di Teano ha cambiato le carte in tavola con la partita ancora in corso; nel 2015 l’ufficio tecnico comunale ha rilasciato un documento (allegato in fondo a questo articolo) con cui si certifica che la zona della ex Isolmer è a destinazione industriale. Successivamente la macchina amministrativa sidicina ha deciso che quel documento non è più valido, secondo alcuni non è mai esistito, dichiarando quella zona è “agricola”. La certificazione fu rilasciata il 14 maggio 2015 su richiesta dell’azienda interessata all’acquisto all’asta di quel capannone e del terreno circostante. Vendita che venne fatta dal tribunale fallimentare con la stessa dicitura: “… area ad uso produttivo industriale”.  Insomma chi ha truffato la Gesia? Chi pagherà gli eventuali danni causati all’azienda che ha già avanzato ai giudici un risarcimento di circa 10 milioni di euro. Soldi che, in caso di sentenza favorevole alla Gesia, dovranno pagare il comune di Teano e la Regione Campania. Cioè noi tutti, i cittadini tutti.
Il contenzioso giudiziario fra la Gesia e il municipio di Teano va avanti da oltre 10 anni. Questo è possibile solo in uno Stato dove il diritto è spesso tirato come una giacca da una parte e dall’altra. Dove il diritto non da alcuna certezza. Il contenzioso si arricchisce di una nuova puntata con un nuovo ricorso presentato dall’impresa  contro la decisione della Regione e chiede l’annullamento del provvedimento sulla base di diversi vizi, tra cui la violazione dei giudicati amministrativi e il mancato rispetto del contraddittorio.  Il municipio, chiaramente, si costituirà in giudizio per resistere.

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