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Riardo – Scempio all’oasi Ferrarelle, l’indagine si allarga


riardo. Bosco sventrato nell’oasi Ferrarelle, ieri sopralluogo congiunto dei carabinieri e della Comunità Montana del Montemaggiore. I dirigenti dell’ente di Formicola hanno confermato l’attuazione dell’impianto boschivo nell’oasi Ferarelle. Un bosco che menodi un mese fa, la Ferrarelle non ha esitato a sventrare per realizzare un cantiere per il passaggio di una condotta. Tutto in violazione delle norme che proteggono i boschi. Arrivano i carabinieri sequestrano il cantiere e denunciano cinque persone, coinvolte, a vario titolo, nella vicenda. L’indagine condotta dai carabinieri di Pietramelara potrebbe avere, quindi, presto nuovi sviluppi e coinvolgere altre figure. I carabinieri della stazione di Pietramelara – competenti per territorio – hanno denunciato, finora, Carlo Pontecorvo in qualità di titolare del fondo; Michele Pontecorvo, in qualità di conduttore del sito; l’architetto Gabriella Frulio, direttrice dei lavori; l’ingegnere Sabina Piras, responsabile delal sicurezza; Marco Cascella, titolare della Lande srlm ditta esecutrice dei lavori. Secondo gli inquirenti, le cinque persone coinvolte nei fatti, si sarebbero rese responsabili – a vario titolo – di violazioni delle norme che regolano la sicurezza sui cantieri e suoi luoghi di lavoro. Inoltre i carabinieri guidati dal maresciallo Pasquale Mariano, hanno contestato l’accusa di violazione dell’articolo 142 del codice penale per violazione di norme ambientali avendo eseguiti lavori in un bosco senza l’autorizzazione della Soprintendenza. Inoltre, le forze dell’ordine accusano i cinque denunciati di aver violato l’articolo 734 del codice penale, ossia per distruzione o deturpamento di bellezze naturali. Tutto prende avvio lo scorso maggio, quando per realizzare un condotto fognario le ruspe entrano in una vasta area boscata, realizzata dalla comunità Montana del Montemaggiore fra il 2006 e il 2007. Ferrarelle avrebbe presentato, in comune, una semplice Dia dove è stato indicato un tracciato diverso da quello effettivamente realizzato. Il tracciato indicato nella Dia non prevedeva l’invasione del bosco che invece è stato poi squarciato dalle ruspe.

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