Mario De Michele (a sx), Angelo Brancaccio (a dx)

Estorceva denaro ad ex sindaco: arrestato De Michele, il giornalista che voleva diventare star

L’accusa è grave: 10mila euro in tre rate per non scrivere contro l’ex sindaco di Orta di Atella. E’ stato arrestato in flagranza di reato mentre incassava una delle rate concordate. Certo, serviranno tre gradi di giudizio per stabilire l’esatta colpevolezza dell’indagato, Mario De Michele, di professione giornalista. L’accusa formalizzata a suo carico è quella di estorsione aggravata, un reato particolarmente grave se legato a una figura legata all’informazione.
Intanto quanto accaduto è una macchia per l’intera categoria che, diciamolo chiaramente, non è popolata da santi. Fra giornalisti pagati per scrivere a favore, quelli pagati per scrivere contro, quelli pagati per non scrivere, e quelli che scrivono per interessi personali, la situazione è gravissima tanto che l’Italia la Libertà di stampa è messa male, anzi malissimo.  È stato arrestato in flagranza di reato Mario De Michele, giornalista originario di Cesa, con l’accusa di estorsione ai danni di Angelo Brancaccio, ex sindaco di Orta di Atella ed ex consigliere regionale. L’operazione è scattata nel pomeriggio di lunedì 30 giugno, quando i carabinieri della Compagnia di Marcianise sono intervenuti dopo la segnalazione della vittima e lo hanno fermato subito dopo l’avvenuta consegna del denaro.  Secondo le prime ricostruzioni investigative, De Michele avrebbe preteso una somma di circa 5mila euro da Brancaccio (prima di tre tranche), in cambio del silenzio o della modifica di articoli giornalistici a lui poco favorevoli. La richiesta sarebbe stata avanzata in modo esplicito, facendo leva sul ruolo pubblico dell’ex sindaco e su un presunto potere mediatico. Le indagini, coordinate dalla Procura di Napoli Nord, si sono avvalse di intercettazioni ambientali e riscontri diretti.  De Michele, già noto alle cronache per un altro caso giudiziario del 2020 in cui simulò due finti attentati contro se stesso, era stato in passato anche sottoposto a una misura di protezione, poi revocata. Per quella vicenda fu condannato nel 2022 a tre anni e dieci mesi di reclusione.
Di Michele, insomma, faceva di tutto per diventare una “star” dell’informazione, voleva la scorta, ambiva al ruolo di giornalista minacciato, vittima della malavita organizzata. Probabilmente tutto per ottenere quella fama necessaria per aprire le porte del successo.

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