SESSA AURUNCA – C’è un’associazione – la AMA – che lavora per valorizzare il tartufo del territorio aurunco; c’è poi chi, invece, ha dichiarato una guerra personale alle iniziative tese in tal genere “sentenziando” che il tartufo nell’area di Sessa non esiste, quindi è tutto una truffa. Chiaramente, secondo l’associazione AMA si tratta di informazioni superficiali, basate su una forte ignoranza nel settore. A Sessa, assicura AMA, i tartufi ci sono e vanno valorizzati.
Infondo, infondo, in ultimissima analisi (ndr) la domanda sorge spontanea: se c’è chi crede nelle “bandiere blu” perchè non si può credere nel tartufo?
La nota dell’ AMA (Associazione Micologica Aurunca)
Sessa Aurunca – Abbiamo letto con stupore e con un certo disappunto un solitario articolo pubblicato on line, che definisce la sagra del Tartufo “una presa in giro”, arrivando a sostenere che nel territorio Aurunco il tartufo “non esiste” e che la manifestazione è una “truffa”. Accuse gravi, infondate e pericolosamente lesive, non solo per chi lavora con serietà alla promozione del territorio, ma per l’intera comunità aurunca. Siamo stanchi delle accuse preconfezionate, degli attacchi strumentali e delle polemiche da tastiera che si susseguono da ben quattro anni.
Chi oggi grida allo “scuorno” sul tartufo a Sessa Aurunca dimostra di non conoscere il territorio: questa è vera ignoranza (nel senso letterale del termine) verso la biodiversità e l’evoluzione del paesaggio. O peggio, finge di non sapere. E questo sì, è un vero scuorno.
È ora di fare chiarezza.
A chi urla “SCUORNO”, rispondiamo con orgoglio, verità documentata e amore per la nostra terra.
L’evento di cui parla l’articolo in questione, non è una semplice sagra ma un vero e proprio “Festival” denominato Il Castello del Gusto, che celebra il tartufo come prodotto d’eccellenza del nostro territorio. Riteniamo doveroso intervenire in quanto la nostra iniziativa che supera il semplice aspetto folkloristico, offre un programma ricco e articolato che include convegni scientifici, laboratori didattici, degustazioni guidate e incontri istituzionali.
Rispondiamo al disfattismo con fatti, documenti, riconoscimenti, partecipazione crescente ed entusiasmo, con l’orgoglio di chi lavora seriamente, senza secondi fini, per costruire un modello di conoscenza, divulgazione, sviluppo reale e duraturo.
La candidatura di Sessa Aurunca a “Città del Tartufo”, seguita da tutte le istituzioni locali e regionale, curata in ogni dettaglio dalla nostra associazione AMA, attraverso un lungo e trasparente procedimento, ne è prova concreta e testimonia il vero valore e potenziale del nostro territorio.
Tutto il materiale, incluso lo statuto, è pubblico e consultabile sul sito ufficiale: www.cittadeltartufo.com
Contrariamente a quanto affermato nell’articolo:
è opportuno chiarire che il nostro territorio è ricco sia di funghi ipogei (tartufi) che epigei ( Funghi ), e non è affatto vero che i tartufi siano presenti solo sporadicamente nella zona di Baia Domizia.
Al contrario, tutto il comprensorio sessano è interessato da un’ampia diffusione di tartufi, con aree particolarmente vocate come l’intero M. Massico, le valli private tra le colline, fondi valli e le zone meno antropizzate del territorio.
- La presenza del tartufo si estende ben oltre i confini comunali: Roccadevandro, San Cosma e Damiano (dove da cinque anni si organizza una fiera dedicata), Castelforte, Falciano del Massico, Carinola, Teano, Mondragone e Castel Volturno sono tutti territori che partecipano attivamente alla valorizzazione di questa eccellenza.
- È significativo ricordare che proprio Mondragone – Castel Volturno, da un anno, beneficiano di un finanziamento di 5 milioni di euro per ringiovanimento della pineta boschiva- tartuficoltura- nella pineta litoranea, grazie ai fondi PNRR – Regione Campania.
- E allora rimarrebbe solo Sessa Aurunca, il Comune più esteso della Campania con i suoi 167 km², a non essere ufficialmente riconosciuto?
Forse perché “meno bella”? O perché “meno simpatica alla vostra direzione”?
Non vi capiamo!
- Vi Informiamo che le varietà presenti nel nostro territorio includono ben 4 tipologie di tartufo:
o Il Tuber borchii Vittad.
o IL Tuber aestivum
o IL Tuber moschatum Vitt.
o IL Tuber magnatum Pico (in aree specifiche)
- La presenza di queste aree è confermata da dati dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), che attraverso un attenta analisi condotta da tecnici micologi e antropologi, certifica la vocazione naturale del suolo aurunco e delle zone confinanti alla crescita del tartufo. Tale vocazione è dovuta alla particolare composizione e alla struttura geologica e morfologia del territorio, caratteristiche che che rendono in territorio “naturalmente” predisposto alla crescita del tartufo. macronews.it+1macronews.it+1en.wikipedia.org.
- Inoltre, vi informiamo che le spore dei nostri tartufi, documentabili, del tuber borchi vitt. e da ottobre, del tuber magnatum pico, sono registrate e conservate nell’archivio scientifico del Centro Appennino Meridionale a sostegno di studi e conservazione appenninomeridionale.eu
- Eventi recenti testimoniano l’importanza del tartufo per la regione.
- Ad esempio, nel novembre 2023, è stato trovato un tartufo bianco pregiato di 435 grammi nel territorio aurunco, un ritrovamento eccezionale che ha suscitato grande entusiasmo tra gli esperti e le autorità locali.
Si contesta il fatto di ricevere finanziamenti pubblici come se fosse una colpa.
Sì, il Festival è sostenuto da fondi regionali, regolarmente rendicontati, ottenuti tramite bandi pubblici. Questi finanziamenti, come avviene in centinaia di altri comuni campani, sono destinati allo sviluppo delle aree costiere ed interne, alla promozione culturale e gastronomica legata alla cavatura del tartufo- protezione UNESCO; fondi agricoli per intenderci. Per nostra fortuna, esistono!
Servono infatti a creare occasioni di sviluppo, opportunità di lavoro e attrattività turistica.
Il nostro intento è quello di valorizzare un potenziale reale che ha bisogno di essere rafforzato e non demonizzato e rispondiamo che i fondi regionali non sono uno spreco, bensì un investimento.
Non si tratta di una mera operazione di facciata o di marketing politico, come più volte avete sostenuto, bensì di un progetto strategico volto nella sua al rilancio economico, culturale e turistico dell’area.
Noi facciamo la nostra parte;
Parlare di “truffa” è un’offesa non solo a chi organizza ma a tutte le realtà produttive del territorio che partecipano con impegno e serietà.
Gli eventi che organizziamo creano posti di lavoro, attraggono visitatori dalle regioni limitrofe e da tutta la Campania, valorizzano le nostre risorse naturali e culturali.
Ogni euro investito rappresenta un tassello nella costruzione di un futuro sostenibile e prospero per la comunità dell’Auro nella fascia Aurunca e dintorni.
In un periodo in cui serve attenzione verso le realtà più piccole, Il Festival del Tartufo è un esempio concreto di come un territorio possa trasformare una risorsa naturale in un’opportunità di crescita collettiva.
Strumentalizzare il contributo pubblico, ignorando i benefici sociali, turistici ed economici che genera, è pura demagogia.
Desideriamo ribadire con fermezza che la Fiera del Tartufo e la Festa della Tammorra sono due eventi distinti, con identità, obiettivi e finalità proprie.
Dispiace leggere insinuazioni che ne alimentano un’inutile contrapposizione. La nostra iniziativa non intende oscurare o sostituire alcuna manifestazione: al contrario, siamo convinti che eventi diversi possano e debbano coesistere per arricchire il patrimonio culturale e turistico dell’area Aurunca e dell’Alta Campania.
E Smettiamola una volta per tutte di fare paragoni sterili e distruttivi!!!
La Festa della Tammorra celebra musica popolare, tradizionale, il Festival del Tartufo promuove biodiversità, agricoltura e ricerca territoriale. Non sono in competizione, ma espressioni complementari della ricchezza di Sessa Aurunca. Pertanto rinnoviamo il nostro rispetto verso chi promuove la Festa della Tammorra, ma riteniamo inappropriato definire tale evento come “la vera tradizione culturale di Sessa Aurunca”, ignorando la pluralità delle iniziative storicamente radicate nel territorio.
Riconosciamo e rispettiamo tutte le tradizioni locali. Tuttavia, ricordiamo che la Settimana Santa rappresenta l’unica vera tradizione storica e identitaria dell’intera comunità, radicata nella spiritualità e nella memoria collettiva.
Infine, ci preme ricordare che il nostro Festival è parte della rete nazionale delle Città del Tartufo, con riconoscimento a livello regionale e nazionale.
Opporre le iniziative culturali è un atteggiamento miope e divisivo.
Chi ama davvero Sessa Aurunca lavora per unire, non per dividere.
Invitiamo pertanto a tutti di non alimentare polemiche e a lavorare insieme per la valorizzazione del territorio, nel rispetto delle sue diverse identità culturali.
Per chiarezza, informiamo che:
Il Festival del Tartufo – anno 2025 -ha ricevuto 50.000 euro dalla Presidenza del Consiglio Regionale Campano, regolarmente rendicontati.
La Sagra della Tammorra – anno 2025 – ha ricevuto la stessa cifra di 50.000 euro sempre dalla stessa Presidenza del Consiglio Regionale Campano.
Nessuna disparità. Nessuna contrarietà da parte nostra. (Consultabile al seguente link: https://www.paesenews.it/?p=286235
Nel 2024, la nostra Fiera ha ricevuto 100.000 euro, per un progetto articolato su due weekend, approvato e interamente rendicontato, portanto benifici ai Commercianti locali e al territorio.
La Festa della Tammorra ha invece beneficiato di un contributo tra 65.000 e 67.000 euro, ricevuti con delibera comunale. “Non conosciamo i dettagli progettuali né le finalità presentate”.
La vera forza del nostro territorio dovrebbe risiedere nella capacità di mettere insieme tradizione e innovazione, valorizzare i saperi locali e costruire nuove filiere, partendo da chi scrive..
A tal proposito, sentiamo spesso parlare di “filiere”… ma quali? A noi non risulta vi siano filiere del baccalà, della tammorra o di altri oggetti venduti durante le sagre.
Parliamo di futuro, di sostenibilità, non di folklore fine a sé stesso.
Abbiamo bisogno di concretezza, non di chiacchiere e propaganda.
Non accettiamo la provocazione secondo cui “vendiamo prodotti durante la fiera che non ci sono”. I Tartufi freschi Provengono dal nostro territorio, venduti da Tartufai in possesso dell F24, con tracciabilità del prodotto direttamente in fiera, visto che è un prodotto agricolo.
Inoltre, i prodotti trasformati al tartufo, provengono da aziende certificate da tutto il territorio campano e laziale, in attesa di tutta una filiera locale ancora in fase di sviluppo. È normale, questo si chiama costruire un’identità, ma che non è di competenza nostra. E lo si fa passo dopo passo, non distruggendo tutto con articoli velenosi e toni da bar sport.
Se ci si ostina a vederla solo come un “mercatino truffaldino”, allora si è in malafede o in cerca di visibilità personale. La prossima volta che vorrete parlare di “presa in giro”, passateci a trovare.
Camminate con noi nei boschi, parlate con la gente che conosce il tartufo, con i tartufai e con i neofiti che vanno in giro per le montagne, assaggiate i piatti, ascoltate i racconti. Poi – e solo poi – parlate. Ma farlo senza conoscere è l’unico vero scuorno.
È con un misto sorpresa e rammarico che constatiamo come alcune critiche rivolte alla nostra Fiera e alle nostre iniziative si siano protratte per anni senza che vi fosse mai l’opportunità di un confronto diretto.
Nonostante il nostro impegno costante per la valorizzazione del territorio e delle sue tradizioni, si è preferito giudicare dall’esterno, senza mai vivere in prima persona l’esperienza che tali critiche sembrano voler colpire.
Per questi motivi, Vi Invitiamo, pubblicamente, – a vivere in prima persona ciò che criticate.
Venite con noi nei boschi, anche accompagnati dai nostri esperti, e noi vi mostreremo una vera arte dal fascino misterioso, dai nostri cani ai nostri tartufai. Scoprirete il legame profondo tra uomo e ambiente, tra natura e identità. Si, tranquilli, tutto vero, Vi invitiamo a unirvi a noi anche con i vostri espertoni per un’escursione guidata nei luoghi del territorio sessano come abbiamo già fatto nelle precedenti edizioni, accompagnati si, dai nostri esperti tartufai. Basta procurarsi un paio di scarponi e una bottiglia d’acqua e sarete nostri ospiti per un escursione indimenticabile da vivere.
Sarà l’occasione per conoscere da vicino il nostro lavoro e le specificità del nostro territorio.
Vi ricordiamo che non è sufficiente parlare del tartufo leggendo dati superficiali: il vero valore di questa risorsa si comprende camminando nei boschi, osservando il rapporto simbiotico tra la natura e l’uomo. Questa è l’unica strada per comprendere il valore autentico del nostro progetto. Serve calpestare la terra, osservare, ascoltare, gustare.
Non vi basta??
Ebbene si!
Ma vogliamo di più, vi invitiamo il giorno 10 luglio alle ore 18,00 Presso la sala Consiliare, Salone dei Quadri di Sessa Aurunca al Convegno 2025, “Tartufo & Territorio: Esperienze di Gusto”. Per un confronto con tecnici e micologici della Regione Campania, micologi e tecnici provenienti da altre regioni, amici e associazioni tartufai della Regione Campania, tartufai occasionali, raccoglitori, ristoratori, Presidente e tecnici di Città del Tartufo, Presidente del parco Roccamonfina Garigliano e politici locali per un confronto e testimonianze personali e scientifiche del nostro territorio tartufigeno ed enogastronomico locale. Ovviamente, tranquilli, durante il convegno, daremo fiato anche alle vostre trombe, parola di Presidente dell’associazione micologica aurunca. Ci raccomandiamo però, di portare i vostri esperti e carta alla mano, per capire come mai i tartufi nel territorio sessano secondo voi non dovrebbero esistere.
Per completare l’esperienza, desideriamo invitarvi a una degustazione esclusiva, offerta dalla nostra associazione subito dopo il convegno, in cui potrete degustare prelibatezze a base di tartufo preparate secondo ricette che esaltano la genuinità e la tradizione gastronomica della nostra terra. L’invito ovviamente, è aperto anche per i giorni 11/12/13 luglio 2025 nel centro storico di Sessa Aurunca per l’evento Fiera.
Crediamo che una conoscenza diretta possa dissipare ogni dubbio e rendere giustizia al nostro impegno, vi raccomandiamo di non mancare!!!
Ovviamente, non potrà mancare il nostro tartufo sessano.!!!
Crediamo che il giornalismo, nella sua missione di informare, debba contribuire a costruire ponti, e non ad alimentare fraintendimenti su realtà che forse non si conoscono abbastanza.
Il tartufo a Sessa Aurunca non è né una “presa in giro” né tantomeno una “truffa”, ma una realtà concreta, sostenuta da evidenze scientifiche, da iniziative innovative di tartuficoltura in atto e dalla candidatura ufficiale del nostro Territorio a “Città del Tartufo”. Il tutto è il frutto di un lavoro collettivo, portato avanti con passione e dedizione da chi crede nel valore autentico delle risorse locali.
Noi continueremo, con determinazione e trasparenza, a portare avanti il nostro progetto. Perché crediamo nel nostro territorio, nella sua gente e in un futuro fondato sul rispetto, sulla valorizzazione e su uno sviluppo reale e condiviso.
Restiamo a disposizione per un incontro, un confronto pubblico o una visita guidata sul territorio: le porte sono aperte a chiunque voglia capire, vedere e toccare con mano il significato del nostro impegno. Perché il nostro territorio ha bisogno di costruttori, non di demolitori.
Confidiamo che queste precisazioni possano aiutare a comprendere meglio il senso del nostro operato.
E ricordiamo, con fermezza ma senza astio, che chi insulta, scredita e semina divisioni dovrebbe riflettere sul vero “scuorno” di questa città: il disfattismo.
Noi andiamo avanti. A testa alta. Con fierezza. E con tartufi veri tra le mani. Con rispetto, ma con altrettanta fermezza.