Gioia Sannitica / Piedimonte Matese – Operai morti sul sacro cantiere, tecnici e imprenditori davanti ai giudici di appello

Gioia Sannitica / Piedimonte Matese –  Si è svolta ieri l’udienza davanti ai giudici dell’Appello di Napoli nell’ambito del processo nato dalla morte di due operai, schiacciati dal ponteggio sul quale si trovavano. Il ricorso in Appello è stato presentato da Maria Cristina Volpe, Marco Zoccolillo, e Maria Navarra.  Nell’udienza di ieri c’è stata la richiesta da parte del Procuratore Generale che ha chiesto la conferma della sentenza di primo  grado e quindi il rigetto degli appelli proposti dai difensori. Si tornerà in aula il prossimo mese di novembre per le repliche dei difensori degli imputati e delle parti civili. (guarda il video della tragedia)
Vogliono la revisione della sentenza di primo grado, emessa dai giudici del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che sentenziò per Maria Cristina Volpe la condanna a 3 anni di reclusione; Marco Zoccolillo la condanna a 2 anni e 3 mesi di reclusione; Mario Navarra la condanna a 3 anni di reclusione.
Il giudice non concesse il beneficio della pena sospesa. Inoltre il giudice di primo grado condannò gli imputati al pagamento dei danni alle famiglie delle vittime fissando 140mila di previsionale in favore della famiglia Tammaro e 18mila in favore della famiglia Artzeni. Condannato in solido per la liquidazione dei danni (quindi sotto l’aspetto civilistico) anche la Diocesi di Alife Caiazzo, all’epoca dei fatti guidata dal vescovo Valentino Di Cerbo, attualmente guidata dal vescovo Giacomo Cirulli. (guarda il video della tragedia)
La tragedia nel 2015
Due giovani vite spezzate. Due famiglie distrutte. Figli che non vedranno più il loro padre. Tutto per gravi colpe di chi doveva vigilare e non l’avrebbe fatto. Da queste accuse è nato il processo a carico di diverse persone fra cui professionisti, tecnici e imprenditori. Sono sotto processo il tecnico di Piedimonte Matese, Maria Cristina Volpe.  Le responsabilità dell’architetto Maria Cristina Volpe, secondo la Procura, nella qualità di Coordinatore della Sicurezza del cantiere sul quale persero la vita due operai, sono pesantissime. Era il 2015 quando persero la vita un operaio edile di Gioia Sannitica, Albino Tammaro di 48 anni (famiglia difesa dall’avvocato Vincenzo Cortellessa) e il suo collega Antonio Atzeni di 56 anni di Casoria. (guarda il video della tragedia)
I due operai vennero schiacciati dal ponteggio sul quale lavoravano. Probabilmente l’ancoraggio dello stesso non era stato eseguito a regola d’arte. Così un colpo di vento più forte strappò via due vite. I carabinieri della compagnia del Matese, guidati dal maggiore Giovanni Falso – coordinati dal pubblico ministero Carlo Fucci della Procura di Santa Maria Capua Vetere – hanno condotto le indagini sul caso per fare piena chiarezza sulla vicenda. Tammaro e Atzeri lavoravano per la Alma Service srl di San Potito Sannitico, aggiudicataria dell’appalto gestito dalla Diocesi di Alife Caiazzo. Chiaramente le famiglie delle due vittime si sono costituite parte civile nel processo. Fra gli avvocati difensori delle parti in causa figurano gli avvocati Vincenzo Cortellessa e Vittoria Pellegrino per le parti civili  ed Ercole di Baia per Navarra e Giovanni Di Caprio per Zoccolillo.  (guarda il video della tragedia)

 

 

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