Sparanise / Presenzano – Si è svolta oggi l’udienza del processo di appello per Don Gianfranco Roncone. I giudici hanno deciso di dover ascoltare un ragazzo coinvolto nella vicenda. Per questa ragione hanno rinviato tutto di alcuni mesi. Il processo di Appello, presso il Tribunale di Napoli si snoderà su due diverse partite.
Da una parte ci sono i difensori del parroco a chiedere ai giudici Napoletani la cancellazione o almeno la riduzione della pena inflitta in primo grado.
Nell’altra partita, invece, la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere chiede agli stessi giudici di Appello di Napoli di cancellare l’assoluzione in favore del parroco relativa alla violenza sessuale su minore espressa sempre dal giudice di primo grado. La Procura di Santa Maria Capua Vetere chiede, quindi, ai giudici partenopei di ribaltare quella sentenza e condannare il prete anche per il reato di abuso sessuale su minore. Su questi due contrapposte richieste si snoderà il prossimo giugno 2025 l’udienza d’appello del processo a carico del prete di Sparanise, per anni a “guardia” del gregge di Pietravairano e Presenzano. I fatti contestati al prete si riferiscono al periodo in cui lui era parroco a Presenzano.
La sentenza di primo grado:
Secondo i giudici del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere non ha mai violentato alcun minore, né ha mai indotto alcun minore alla prostituzione. Possedeva, invece, materiale pedopornografico. E per questo la condanna ad 1 anno e 6 mesi di reclusione.
Il giudice ha assolto l’imputato dalle accuse più gravi: il fatto non sussiste in merito alle accuse di violenza sessuale su minore e induzione alla prostituzione di minori. Don Gianfranco Roncone è stato condannato alla pena di 1 anno e 6 mesi perché trovato in possesso di materiale pedopornografico. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 8 anni e 6 mesi di carcere a carico del prete, Don Gianfranco Roncone, ex parroco di Presenzano della diocesi di Teano Calvi Risorta. Le costituite parti civili rappresentate dagli avvocati Ernesto De Angelis e Luigi Scorpio; i difensori di don Roncone, gli avvocati Renato Jappelli e Dario Mancino.