Sarà più difficile da oggi, attuare un TSO. Arriva una storica sentenza della Corte Costituzionale a tutela dei diritti umani. Passo avanti dell’Italia verso l’adeguamento alla normativa internazionale sui ricoveri coatti. Riconosciuto il diritto della persona sottoposta a TSO a ricevere comunicazione del provvedimento e e far valere le sue ragioni davanti al giudice tutelare prima della convalida, eventualmente assistita da avvocato. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 24124 del 9 settembre 2024, aveva sollevato dubbi di legittimità costituzionale sulla normativa del Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO), in particolare per la mancata comunicazione del provvedimento all’interessato e la mancanza di garanzie sul diritto di difesa e contraddittorio.
Il 30 maggi 2025, la Corte Costituzionale ha accolto i rilievi mossi dai giudici supremi, dichiarando incostituzionale l’articolo 35 della legge 833/1978 nella parte in cui non prevede che il provvedimento del sindaco che dispone il TSO venga comunicato alla persona interessata o al suo legale rappresentante, che la persona possa fare valere le sue ragioni in un contraddittorio davanti al giudice tutelare prima della convalida e che il decreto di convalida sia notificato all’interessato. Il Trattamento Sanitario Obbligatorio è temporaneamente sospeso fino a modifica ufficiale della legge, ovvero la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della sentenza. Nella sentenza si sottolinea che tali garanzie sono necessarie per tutelare la libertà personale e i diritti di difesa, in conformità agli articoli 13, 24 e 111 della Costituzione.