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Vairano Patenora – Acido sul cane dei vicini, noto commerciante ricorre al riesame contro “l’espulsione” dal paese

Vairano Patenora – Sarà resa nota, probabilmente, il prossimo lunedì la decisione dei giudici del riesame di Napoli in merito al ricorso presentato da un noto commerciante vairanese. L’uomo, attraverso il proprio legale di fiducia, ha chiesto l’annullamento della misura cautelare, emessa lo scorso 14 maggio 2025,  che obbliga Diego Bovenzi, a dimorare fuori i confini del comune di Vairano Patenora. Nel frattempo l’indagato ha ottenuto comunque dei permessi per poter svolgere, nel vairanese, alcune servizi. Bovenzi è incappato in una indagine condotta dai carabinieri del nucleo Forestale di Vairano Patenora in relazione ai reati di cui agli artt. 61 n. 1 – 612 bis c.p. e 81 e 544 ter c.p. Le indagini venivano avviate dopo una denuncia sporta dai vicini di casa dell’indagato, in quanto il predetto, per futili motivi, con condotte reiterate nel tempo, a partire dal marzo 2020, li minacciava e molestava in modo da cagionare agli stessi un perdurante e grave stato di ansia e paura ed il fondato timore per la loro incolumità, rendendo loro la vita quotidiana impossibile. La persona sottoposta alle indagini, non solo integrava atti persecutori nei confronti dei vicini di casa, ma si accaniva e procurava delle sevizie anche al cane degli stessi, causandogli delle gravissime menomazioni fisiche mediante il lancio di sostanze corrosive avvenuto in più occasioni. A sostegno dell’ipotesi accusatoria – sebbene nella fase embrionale delle indagini preliminari -risultavano determinanti i video registrati dal sistema di videosorveglianza che riprendeva il giardino privato in cui il loro cane era solito stazionare. A seguito della ricezione della denuncia-querela, veniva espletata dapprima una verifica delle effettive condizioni del cane, da parte dei medici veter i nari del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Vairano Patenora, che confermava le gravi menomazioni fisiche che lo stesso aveva subito e che le stesse lesioni risultavano coerenti con i fatti oggetto di denuncia. Questa Procura poi disponeva una perq uisizione personale e domiciliare a carico dell’indagato, eseguita dagli stessi Militari, che nel corso dell’attività delegata rinvenivano nella sua abitazione diverse confezioni d i sostanze causticanti che venivano sottoposte a sequestro.

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