Pignataro Maggiore – A meno di una settimana dalla nomina della nuova giunta del sindaco Giovan Giuseppe Palumbo, arriva puntuale il primo affondo dell’opposizione. La lista civica “Pignataro 2030”, guidata dall’avvocato Pietro Mercone, ha diffuso un duro comunicato in cui definisce la squadra appena nominata “priva di autorevolezza” e figlia di un “semplice cartello elettorale”. Secondo l’opposizione, la nuova amministrazione sarebbe nata “da un accordo di potere tra la sinistra pignatarese e il gruppo Prima Pignataro, siglato nelle ore notturne tra il 25 e il 26 aprile”. Un’intesa “tardiva”, che secondo loro avrebbe rischiato persino di compromettere la presentazione della lista. Il comunicato evidenzia come la giunta sia stata composta, a loro dire, “con logiche spartitorie piuttosto che con criteri di competenza e rappresentanza democratica”: due assessorati sono andati ai consiglieri di Prima Pignataro, altri due a esponenti di Rinascita Civica, la formazione legata direttamente a Palumbo. Un segnale, secondo gli esponenti di Pignataro 2030, dell’assenza di una visione chiara e della volontà di “rispettare equilibri di potere” piuttosto che di affrontare i problemi reali della cittadinanza. “Sono stati ignorati sia il principio di rappresentatività legato al consenso elettorale, sia profili professionali e politici più qualificati”, proseguono nel comunicato. La nota si chiude con un monito che suona quasi come una promessa: “A breve emergeranno i ‘reali interessi’ che hanno ispirato questo cartello improvvisato. Noi ci faremo trovare pronti”. In attesa di eventuali repliche da parte della maggioranza, questo primo attacco segna l’inizio di una nuova stagione politica a Pignataro Maggiore. Se la giunta Palumbo saprà resistere alle accuse e soprattutto affrontare i nodi veri – dalle difficoltà finanziarie emerse nella relazione di fine mandato alla necessità di un rilancio della macchina amministrativa – sarà la vera sfida per i prossimi cinque anni.
