Vairano Patenora – Decine di bambini della scuola primaria da qualche settimana combattono contro i pidocchi. Le mamme sono indignate per l’atteggiamento assunto dalla dirigente scolastica sulla vicenda. Un comportamento caratterizzato dalla totale assenza di iniziative e da tanti “non sapevo nulla”. E in qualche classe, evidenziano i genitori, ci sono alunni in numero maggiore a quelli consentiti, quindi con scarsa sicurezza e igiene.
La nota di alcuni genitori:
Si segnala che, nel corso delle ultime settimane, è stata riscontrata la presenza diffusa di pediculosi del capo (pidocchi) tra gli alunni della scuola primaria di Vairano Patenora centro. Il fenomeno ha interessato più classi e ha richiesto l’attivazione di interventi mirati di monitoraggio, informazione e prevenzione. Le sole insegnanti della scuola hanno provveduto ad informare tempestivamente le famiglie coinvolte mediante comunicazione riservata, ma ad oggi il problema non è ancora stato risolto; la dirigenza non ha promosso una campagna di sensibilizzazione alla corretta igiene e gestione del problema, coinvolgendo magari il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica. La diffusione del fenomeno è stata agevolata anche dalle condizioni di sovraffollamento in alcune aule, dove il numero elevato di alunni rende più difficile il rispetto delle distanze interpersonali, aumentando quindi il rischio biologico di trasmissione per contatto diretto. Si sottolinea pertanto una riflessione sulle condizioni strutturali e organizzative (una classe di secondo ciclo costituita da un numero di alunni pari a 23 prevede che il plesso abbia uno spazio pari almeno a mq 41,40 solo per gli allievi, a cui si aggiunge lo spazio delle suppellettili – cattedra e armadi- e i 10 mc -ossia 3.3 mq- per un insegnante. Se a ciò aggiungiamo la necessità degli alunni stessi di dover consumare pasti in aula, lo spazio dovrebbe essere superiore di 0.70 mq/alunno min.) che, in caso di elevati numeri di alunni per classe, può costituire un fattore aggravante per la gestione dei rischi sanitari e per il benessere complessivo della comunità scolastica: l’analisi dei registri delle presenze infatti evidenzia un numero significativo di assenze prolungate, che lascia supporre la possibile circolazione di ulteriori patologie di natura infettiva (come influenze stagionali, virosi gastrointestinali o altre malattie trasmissibili). Verrebbero pertanto violate le norme che impongono il rispetto di parametri di sicurezza e di tutela della salute, norme che non possono essere ignote ai vertici politici e amministrativi sia del MIUR che del MEF”.