Sessa Aurunca (di Alessia Maria Corbo) – In un momento in cui il riconoscimento della Bandiera Blu a Baia Domizia Sud dovrebbe rappresentare un traguardo condiviso, si alzano voci che invitano alla riflessione e al superamento di sterili contrapposizioni. A farlo, con parole misurate ma ferme, è Adolfo De Petra, Presidente del Parco Regionale di Roccamonfina – Foce del Garigliano, che in una nota diffusa in queste ore esprime il proprio punto di vista su un tema che da circa un anno anima il dibattito pubblico tra le comunità di Cellole e Sessa Aurunca. «Sento il dovere morale e istituzionale di intervenire – afferma De Petra – di fronte a una dinamica che sta assumendo contorni spiacevoli. Il riconoscimento della Bandiera Blu, conferito a Baia Domizia Sud, dovrebbe essere vissuto come un’opportunità per tutto il territorio, e non come l’ennesimo terreno di scontro campanilistico». Parole che pesano, soprattutto perché pronunciate da chi rappresenta un Ente Parco che abbraccia, con la sua missione di tutela ambientale, l’intera area costiera e collinare dell’Alto Casertano. Un’area che, come sottolinea lo stesso Presidente, condivide risorse naturali, ecosistemi e un patrimonio paesaggistico unitario: «Le spiagge di Baia Domizia – prosegue – condividono la stessa sabbia, lo stesso mare, lo stesso ambiente. La natura non conosce i confini tracciati dall’uomo: l’ambiente non ha confini». Il riferimento è chiaro: alla polemica che contrappone, sui social e nei discorsi politici, i due Comuni che si affacciano su uno dei tratti più suggestivi della costa tirrenica. Una disputa che rischia di offuscare il vero senso del riconoscimento ottenuto, ovvero la capacità di garantire qualità ambientale, servizi e sostenibilità. «Ciò che dispiace – aggiunge De Petra – è vedere un’occasione di crescita trasformarsi in tifo e divisione. È un atteggiamento che non aiuta né l’ambiente né le nostre comunità». Da qui l’appello, chiaro e diretto, rivolto tanto ai cittadini quanto agli amministratori locali: lavorare insieme, superando logiche divisive, per proteggere e valorizzare il patrimonio comune. «Solo con una visione unitaria – conclude – si può costruire un futuro sostenibile, all’altezza della bellezza che ci circonda». Un richiamo al senso di responsabilità e alla collaborazione territoriale, che assume un valore ancora più forte alla luce della missione del Parco: quella di essere non solo custode dell’ambiente, ma anche promotore di una cultura condivisa del rispetto, della valorizzazione e dell’unità.
