Gioia Sannitica – L’istruttoria dibattimentale è chiusa, la Corte ha ritenuto sufficiente quanto stabilito dalle indagini preliminari. La nuova perizia tecnica ha stabilito che Danilo Melillo non è più socialmente pericoloso e può accedere ai percorsi riabilitativi; percorsi che dovrebbero iniziare al più presto contemplando attività interne ed esterne al carcere. Resta fermo, nel giudizio del perito, il vizio parziale di mente a carico dell’imputato. I giudici, subito dopo aver ascoltato il perito hanno fissato nuova udienza al prossimo mese di giugno quando partirà la discussione delle parti. L’imputato potrebbe subire una condanna che potrebbe oscillare fra 12 e 21 anni di reclusione. Evitato, quindi, l’ergastolo.
Resta in carcere, al momento, il giovane di Gioia Sannitica ritenuto dai periti socialmente pericoloso. La tragedia si consumò a Caselle, piccola frazione di Gioia Sannitica, lo scorso febbraio 2024 quando in un momento di impeto Danilo sferrò numerose coltellate contro il fratello maggiore Alessio Melillo che perse la vita a soli 24 anni. Durante la lite sarebbe stato accoltellato anche l’altro fratello, Giovanni, di 22 anni, che venne ricoverato prima all’ospedale di Piedimonte Matese e poi successivamente all’ospedale di Napoli. Danilo si diede alla fuga ma venne rintracciato e arrestato poco dopo dai carabinieri della stazione di Piedimonte Matese, guidati dal maresciallo Mariano.

Alessio Melillo