Caserta / Castel Volturno – Emanuele è morto: si è lanciato dal Duomo di Milano. Era un feroce assissino

Caserta / Castel Volturno – L’ultima sua azione è stata quella di uccidere una sua collega di lavoro gettando poi il corpo in un laghetto, e accoltellare un altro collega di lavoro raggiunto da numerosi fendenti. Emanule De Maria era un feroce assassino. il 35enne femminicida che sabatoi scorso  ha aggredito un suo collega, è morto. L’uomo, sospettato anche per la scomparsa di Chamila Wijesuriya, si è lanciato dalla terrazza nord del Duomo di Milano. Sul posto sono intervenuti oltre al 118 gli agenti della Polizia di Stato. Nella tasca dei pantaloni pare avesse la fotocopia di un documento, ma è sulla base dei numerosi tatuaggi che aveva sul corpo che gli investigatori della Squadra Mobile ritengono che sia il killer dato in fuga. L’uomo era detenuto a Bollate per un femminicidio del 2016 commesso a Castel Volturno, in provincia di Caserta.
Originario di Caserta e nato nel 1990, Emanuele De Maria era noto alle forze dell’ordine per un passato criminale particolarmente violento. Nel 2016 venne ritenuto colpevole dell’omicidio di una prostituta di 23 anni, accoltellata a morte all’interno dell’hotel Zagarella, una struttura ormai dismessa situata a Castel Volturno. Dopo il delitto, De Maria riuscì a fuggire e a far perdere le proprie tracce.  A incastrarlo furono le testimonianze raccolte subito dopo il fatto, che permisero agli investigatori di ricostruire la sua via di fuga. Due anni più tardi, nel 2018, fu rintracciato e arrestato a Weener, una cittadina tedesca vicina al confine con i Paesi Bassi. Dopo un lungo iter giudiziario, la sua condanna fu confermata in via definitiva dalla Cassazione. Negli ultimi anni, De Maria era detenuto nel carcere di Bollate, istituto penitenziario noto per i suoi percorsi di reinserimento. Proprio all’interno di uno di questi programmi era stato autorizzato a lavorare all’esterno, impiegato come addetto nell’hotel Berna, nei pressi della stazione Centrale di Milano.  Sabato mattina, secondo quanto ipotizzato dagli investigatori, De Maria avrebbe aggredito con un coltello un collega di lavoro, colpendolo ripetutamente in zone vitali. L’uomo è stato sottoposto a un intervento chirurgico durato sette ore all’ospedale Niguarda ed è attualmente ricoverato in terapia intensiva, in condizioni gravissime.  Risulta scomparsa anche una terza dipendente della struttura, Arachchilage Dona Chamila Wijesuriya, 51 anni, cittadina italiana di origine cingalese, impiegata al bar dell’albergo. Gli inquirenti temono che la sua sparizione possa essere legata a De Maria.

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