Conca della Campania / San Pietro Infine – Affermazioni inopportune durante trasmissione radiofonica, impedimenti sistematici all’accesso agli atti e negazione della postazione informatica presso l’ente, da parte dei consiglieri comunali. In data 4 aprile 2025 è stata trasmessa e pubblicata online un’intervista radiofonica su Radio Mehari di Napoli, avente come ospite il Segretario Comunale del Comune di San Pietro Infine, Dott. Antonio Damiano. Al minuto 3:10 della registrazione, disponibile pubblicamente, a precisa domanda dell’intervistatrice circa le funzioni del Segretario Comunale, il Dott. Damiano risponde testualmente: “È il boss del Comune”.
Poi, il Segretario Comunale, Antonio Damiano, continua: “i comuni per cui lavora sono il comune di Conca della Campania e quello di San Pietro Infine”. La dichiarazione, oltre a risultare gravemente inopportuna, è del tutto inaccettabile per un pubblico ufficiale che rappresenta lo Stato in un territorio ad alta densità mafiosa come la provincia di Caserta.
L’utilizzo del termine “boss”, in un’area storicamente afflitta dal fenomeno camorristico, offende il decoro delle istituzioni e mina la fiducia dei cittadini nei confronti dell’amministrazione comunale. Inoltre, con la presente si segnala che dalla data del suo insediamento, il Segretario Comunale ha reiteratamente impedito l’accesso agli atti amministrativi richiesto dal sottoscritto consigliere comunale, in violazione dell’art. 43 del D.Lgs. 267/2000. Ho prova documentale di richieste protocollate rimaste prive di riscontro.
Tale condotta risulta ancora più grave proprio perché egli è formalmente titolare della funzione di Responsabile della Trasparenza e dell’Anticorruzione, con obbligo giuridico di vigilare sulla regolarità degli accessi, sulla pubblicità e sul rispetto della normativa in materia. Il dipendente pubblico ha il dovere di tutelare l’immagine pubblica e il prestigio dell’Amministrazione Pubblica quale valore di etica pubblica così come oggettivizzato nei codici di comportamento dei pubblici dipendenti, previsti dall’art. 54, d.lgs. 30 marzo 2001 n. 16537, ed anche alla luce dei principi generali in materia di promozione di immagine della pubblica Amministrazione di cui alla legge n. 15038 del 7 giugno 2000. La sussistenza del clamor fori ai fini della configurazione del danno all’immagine si ravvisa, a maggior ragione, dopo l’entrata in vigore della c.d. Legge Anticorruzione (legge n. 190/2012). La rapida diffusione delle informazioni tramite i social-media e i canali di telecomunicazione ha avuto ed avrà aspetti e conseguenze negative. Il sottoscritto si ritiene persona offesa in termini di credibilità, di prestigio, di reputazione (ex art. 2059 c.c.), non solo quale Consigliere Comunale di Maggioranza del comune di San Pietro Infine, ma soprattutto come cittadino e per tali motivi, si riserva la costituzione di parte civile in un eventuale futuro giudizio per il comportamento gravemente inaccettabile del Segretario Comunale del comune di San Pietro Infine, inosservante delle più comuni regole di diligenza.
Consegue, quindi, richiedere:
A S.E. Il Prefetto – Caserta, di valutare l’opportunità di un intervento ispettivo presso il Comune di San Pietro Infine al fine dell’allontanamento del dipendente e di segnalare l’accaduto al Ministero dell’Interno, all’Albo Nazionale Segretari Comunali;
Alla Procura della Repubblica di Cassino di valutare se nella condotta descritta sussistano profili penalmente rilevanti, sia nella parte comunicativa sia nella gestione omissiva dell’accesso agli atti da parte dei Consiglieri Comunali. (nota a cura del consigliere comunale Alberto Brunetti)
