Piedimonte Matese – Orrore in piazza Roma, 13enne trascinata nel bagno del bar e abusata da un 20enne. Fissato l’incidente probatorio

Piedimonte Matese – Una 13enne, praticamente una bambina, fu trascinata nel bagno di un noto locale ubicato in piazza Roma e abusata sessualmente da un 20enne originario del Napoletano, ma da qualche tempo residente a Piedimonte Matese. Il Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, accogliendo la richiesta del Pubblico Ministero, ha fissato la data in cui si svolgerà l’incidente probatorio per assumere, già in fase di indagini, la testimonianza della giovane vittima. All’appuntamento mancano pochi giorni.
L’incidente probatorio consente l’acquisizione di determinate prove nella già fase delle indagini preliminari, con le forme e le garanzie della fase dibattimentale. La caratteristica principale di questo strumento è perciò la partecipazione all’atto istruttorio di tutte le parti coinvolte dal procedimento penale: il Pubblico Ministero, l’indagato ed il suo difensore, le persone offese.
Sulla vicenda – accaduta nel cuore della movida di Piedimonte Matese agli inizi dello scorso marzo 2025 – indagano i carabinieri della locale stazione che hanno raccolto la denuncia dei genitori della 13enne (per la legge ancora una bambina). Un episodio orribile che scuote fortemente la comunità matesina e che dovrebbe spingere tutti, soprattutto le istituzioni, ad adottare misure più stringenti per porre un freno alla movida sempre più violenta. I fatti avvennero nella centralissima piazza Roma, cuore pulsante del capoluogo matesino. Tutto si svolse all’interno di un affollatissimo bar che opera nella piazza dove ogni fine settimana si concentrano giovani e giovanissimi provenienti anche dai paesi limitrofi. Ad agire sarebbe stato un 20enne del posto che si trovava nel locale insieme ad altri suoi amici coetanei. Il giovane avrebbe attirato una 13enne nel bagno del locale, qui l’avrebbe bloccata abusandone sessualmente. La vittima avrebbe urlato per chiedere aiuto; una richiesta, purtroppo, non raccolta da nessuno. Probabilmente le urla della 13enne potrebbero essere state coperte dalla musica ad alto volume che caratterizza, ormai, ogni locale. La giovanissima vittima tornata a casa avrebbe raccontato tutto ai genitori che, coraggiosamente, hanno deciso di sporgere denuncia contro lo stupratore. Ora si attende e si spera nel corso – rapido e deciso – della giustizia.

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