Pignataro Maggiore – Probabilmente sarà stata la tensione accumulata nell’attesa della sentenza con cui i giudici del Tar hanno riammesso la lista precedentemente esclusa. Probabilmente sarà stato uno sfogo liberatorio. Tuttavia, a volte, per capire il livello di maturità di una campagna elettorale, basta una foto. Non servono i programmi, le interviste, i comizi. Basta uno scatto su Facebook con due adulti che fanno la linguaccia davanti a una saracinesca abbassata. Il candidato Antonio Scialdone e il suo supporter prof. Peppe Natale, due nomi noti della neonata lista “Prima Pignataro – Rinascita Civica”, hanno deciso di commentare così la loro riammissione nella sfida elettorale: con una linguaccia. Come fanno gli adolescenti per averla fatta franca dopo una marachella. La foto è stata pubblicata sulla pagina ufficiale della lista che si candida a rappresentare tutti i pignataresi.
Lo sfondo è la saracinesca chiusa della loro sezione: forse un simbolo di ostilità? Un muto silenzio post-sentenza? No: probabilmente è solo l’ennesimo oggetto inanimato usato come scenografia per una trovata social che strizza l’occhio a chi ama la politica fatta più di sfottò che di contenuti.
Si dirà: “È solo ironia”. Ma in una campagna già segnata da esclusioni, colpi bassi, liste rifatte all’ultimo minuto e un clima da rissa tra ex compagni di partito, anche un gesto apparentemente goliardico assume toni più cupi. Perché la linguaccia, da queste parti, non è uno scherzo. È un’arma. Una dichiarazione di guerra. Una vendetta malcelata. E chissà se il giorno dopo le elezioni, qualsiasi sia l’esito, quella saracinesca si riaprirà davvero. O resterà abbassata. Come il livello del dibattito.
