Caserta / Caianello (di Emanuele La Prova) – Archiviata la stagione 2024/2025, conclusasi con la conquista della salvezza all’ultima giornata, per la Casertana di Giuseppe D’Agostino – noto imprenditore di Caianello – è già tempo di pensare al futuro. Abbiamo intervistato il presidente rossoblù.
Presidente, la scorsa settimana a Trapani la squadra è riuscita a centrare la salvezza all’ultimo respiro, al termine di un campionato difficile. Qual è il suo bilancio sulla stagione?
E’ stata un’annata molto travagliata. Le cose sono andate male, soprattutto nel girone d’andata, ci sono stati tanti cambiamenti, non era facile uscire fuori da una situazione così. Abbiamo fatto troppa fatica in avanti, realizzando pochissimi gol, ed inanellando una serie di 11 pareggi. Il pallone non voleva saperne di entrare. Succede, è il calcio. Il mio voto al finale di stagione è 10, ma per come era iniziata era un’annata da 5…
E’ ancora troppo presto per parlare di possibili conferme e partenze? Avete già qualche idea su come ripartire per il prossimo anno?
Certo che sì, abbiamo già diverse idee, la prossima settimana ci riuniremo e ci confronteremo per programmare al meglio il prossimo campionato. In questa fase bisogna essere bravi ma anche un pizzico fortunati nello scegliere i giocatori. Ciò che è certo, è che bisogna avere una buona base di partenza per poter fare bene. Il nostro obiettivo è sempre lo stesso: costruire una squadra competitiva, in grado di lottare per le zone importanti della classifica e quindi per i playoff, un obiettivo che nei miei 9 anni di presidenza avevamo praticamente sempre raggiunto prima di questo campionato.
Questione premio salvezza: pochi giorni fa ha spiegato che i giocatori non riceveranno bonus. Una decisione importante, soprattutto in uno sport dove ormai per i calciatori ci sono solo onori e mai oneri, dalla Serie A alla D…
E’ uno sport che sta peggiorando, vero? (ride). Quando ci siamo salvati a Trapani, mi hanno chiamato dallo spogliatoio, intonando cori, ma non avevamo concordato alcun premio, altrimenti non ci sarebbero stati problemi. Ma i nostri obiettivi ad inizio anno erano sicuramente altri.
In 9 anni di presidenza, la società ha speso circa 30 milioni di euro. Una cifra decisamente importante. Eppure il suo rapporto con la città di Caserta e con la sua gente, almeno da fuori, non sembra essere sempre così idilliaco. Cosa può dirci a riguardo?
Posso affermare che con questa città ho un grande rapporto, così come con la stragrande maggioranza della tifoseria. Purtroppo il calcio a volte è così, quando vinci sei il numero uno, e quado perdi sei il peggiore. Succede ovunque, in ogni categoria.
Il suo è sicuramente un progetto ambizioso da anni ormai, eppure ad oggi la Casertana non è mai riuscita a trovare imprenditori che affianchino la società. Come se lo spiega?
Partiamo dal presupposto che in Serie C non esistono introiti. In questi campionati ci sono solo spese, non esistono investimenti. Sarebbe importante trovare tifosi disposti a mettere soldi nella città. Qualora qualcuno fosse interessato ad affiancare il nostro progetto, da parte nostra troverà la porta aperta.
Presidente, per chiudere: questione stadio. Probabilmente il progetto più importante della sua società, uno dei più ambiziosi anche su scala nazionale. Il 12 giugno ci sarà un evento importante. A che punto siamo?
Io credo che ormai siamo davvero agli ultimi dettagli. La parte burocratica è praticamente conclusa, così come quella economica. Ci siamo presi questi 40 giorni di tempo per poter capire quando potranno partire i lavori. Ci piacerebbe svelare la data in questione già in occasione dell’evento del 12 giugno. Sarà una grande festa.
