Sessa Aurunca – (di Giovanna Cestrone) È stata appena rinnovata la secolare tradizione aurunca della processione in onore di San Leone IX e Maria Santissima Avvocata del Popolo ma nel segno della mestizia e del raccoglimento per la scomparsa di Papa Francesco avvenuta questa mattina alle 7.35. Nessuna campana a festa, nessun pezzo musicale eseguito dalla banda della città all’uscita dei simulacri dal Duomo, niente spari di coriandoli, nessun applauso ai Santi Patroni ma solo un battito di mani in ricordo del Santo Padre. Uniche note suonate dai musicisti durante il corteo tra le vie della città sono state quelle del brano “Noi vogliam Dio”. All’inizio della Pocessione a cui hanno partecipato le forze dell’ordine e rappresentanti del mondo politico territoriale, si è iniziato subito a pregare con la recita del Rosario e, poco dopo, le campane della Chiesa dell’Annunziata hanno suonato a lutto. Durante l’omelia tenuta dal Vescovo Giacomo Cirulli in Cattedrale, sua Eccellenza ha ricordato ancora una volta di pregare per la pace proprio come voleva il compianto Pontefice, scomparso di lunedì in albis, giorno che segue la Pasqua di Risurrezione. Stessa sorte toccò al Papa Giovanni Paolo II che si spense il 2 Aprile nella settimana in albis di ben 20 anni fa. Un triste destino li ha accomunati, lunghe malattie, patimenti e sofferenze che non li hanno tenuti lontano dalla comunità dei fedeli fino all’ultimo momento delle loro vite. Oggi la tradizione aurunca e il senso di identità dei devoti sessani sono stati rispettati e rinnovati, ma con toni assolutamente spenti come l’evento luttuoso richiede.
