CAPUA / VITULAZIO / SANTA MARIA CAPUA VETERE. Schianto mortale, 25enne perde la vita: tue tecnici e un imprenditore sotto processo. Era il 23 gennaio 2015, nel cuore della notte, quando lungo la Via Aldo Moro di Santa Maria Capua Vetere, all’altezza dell’Arco Adriano, Roberto Mastroianni, un giovane venticinquenne, originario e di Vitulazio, all’improvviso perse il controllo della sua autovettura, una Fiat Grande Punto, urtò contro un muro e morì. Alla base del sinistro, secondo l’accusa, la non corretta apposizione dei paletti luminosi di segnalazione di alcuni lavori stradali per la chiusura di un tombino. Dopo le indagini di rito, i rilievi e l’esame autoptico sul corpo di Roberto – presso l’Istituto di Medicina Legale del nosocomio casertano – disposti dagli inquirenti e dopo l’espletamento di una consulenza sia medico legale che cinematica, il Pubblico Ministero della locale Procura della Repubblica rinviò a giudizio tre imputati: due tecnici in servizio presso il Comune di Santa Maria Capua Vetere e un imprenditore: Giuseppe Pellegrino, sammaritano, 67 anni; Alfonso Di Napoli, sammaritano 64 anni e il titolare della ditta esecutrice dei lavori, Pietro Nardiello. Nel processo si sono costituiti parte civile i familiari (la madre ed il padre) del giovane deceduto.
Una assoluzione e due condanne con lo sconto. È quanto stabilito dalla prima sezione della Corte di Appello di Napoli nei confronti di Giuseppe Pellegrino (responsabile della manutenzione stradale del Comune di Santa Maria Capua Vetere), di Alfonso Di Napoli (responsabile dei lavori) e di Pietro Nardiello (titolare della ditta esecutrice dei lavori), finiti sotto processo per l’omicidio colposo di Roberto Mastroianni, 24 enne di Vitulazio. I giudici di secondo grado hanno assolto Giuseppe Pellegrino per non aver commesso il fatto e riformato la pena in 1 anno di reclusione per Alfonso Di Napoli e Pietro Nardiello.
