Pignataro Maggiore – A circa due mesi dalle elezioni amministrative, Pignataro Maggiore, piccolo centro della provincia di Caserta con poco più di 5000 abitanti e circa 3900 voti validi, vive uno dei momenti politici più caotici e frammentati della sua storia recente. A scatenare questa situazione complessa sono state le dimissioni anticipate del sindaco uscente, l’avvocato Giorgio Magliocca, esponente di Forza Italia, che hanno determinato lo scioglimento anticipato del consiglio comunale e aperto la strada a una campagna elettorale piena di contraddizioni e conflitti interni. La maggioranza uscente, che sembrava inizialmente solida e compatta, si è divisa rapidamente in almeno tre diverse fazioni, ciascuna con ambizioni proprie: da una parte la lista dell’ex assessore Cesare Cuccaro, che proprio ieri ha “lanciato il guanto di sfida via social ai propri avversari mostrandosi in una foto con tutti i sostenitori, dall’altra quella capeggiata dall’ex vicesindaco Vincenzo Romagnuolo, e infine la coalizione ufficialmente più vicina al progetto politico originario di Magliocca, guidata oggi dall’avvocato Pietro Mercone. Anche guardando alle opposizioni, il quadro non è più rassicurante. L’avv. Piergiorgio Mazzuoccolo, già vicesindaco tre e quattro consiliature fa proprio con Magliocca, nelle ultime due competizioni amministrative aveva tentato, senza fortuna, la corsa a sindaco con il simbolo “Aria Nuova”. Ancora oggi non è chiaro se Mazzuoccolo ripresenterà la stessa lista o cambierà simbolo, ma appare certo che al suo fianco ci sarà Giuseppe De Lucia, . De Lucia è praticamente lo storico e fedele sostenitore di Mazzuoccolo per cui è più che scontato il suo coinvolgimento diretto nella campagna elettorale.
Alla corsa potrebbe partecipare anche Baldassarre Borrelli, altro ex assessore della giunta Magliocca, ormai quasi due lustri fa, e considerato in passato un suo fedelissimo politico. Borrelli già in precedenti tornate aveva manifestato la volontà di candidarsi come alternativa civica, naufragando però poco prima del voto con una scelta politica che lo vide candidato a consigliere comunale non giunto nel civico consesso perché in una lista perdente. Oggi Borrelli si dice pentito di quella scelta. Altra coalizione della quale si vocifera in paese è quella dell’architetto Giovan Giuseppe Palumbo, già due volte sindaco di centrosinistra e la cui ultima esperienza amministrativa terminò con uno scioglimento anticipato per “condizionamenti camorristici”. La sua candidatura pare abbia attirato la consigliera uscente Maria Bonacci, praticamente l’unica figura politica locale mai entrata direttamente in amministrazione con Magliocca, ma che tuttavia alle precedenti elezioni aveva cercato – senza riuscirvi – un’intesa proprio con lui, con la mediazione del consigliere regionale Zannini. Con Palumbo potrebbe candidarsi anche il nipote Gerardo Del Vecchio, a sua volta ex assessore di Magliocca, o sua moglie, Ketty Pettrone. In questo contesto, resta incerta anche la posizione di Rossella Del Vecchio, coordinatrice comunale di Fratelli d’Italia, anch’essa ex assessore con Magliocca poi passata all’opposizione dopo divergenze più personali che politiche. Attualmente la sua posizione appare critica nei confronti del sindaco uscente, sebbene la situazione familiare interna sia ambigua: una parte della famiglia Del Vecchio sostiene apertamente un candidato della lista Mercone, mentre un’altra è impegnata a sostenere una candidata donna, sempre della stessa lista: la cognata della stessa Rossella Del Vecchio. In definitiva, il tratto distintivo e forse più significativo di questa campagna elettorale è l’apparente paradosso per cui, pur dichiarandosi a parole tutti alternativi e lontani da Magliocca, nella sostanza quasi ogni candidato o gruppo politico ha avuto rapporti diretti con il sindaco uscente, o può contare su parenti e sostenitori vicini a lui in passato. Sembra difficile, quindi, che qualcuno possa proclamarsi credibilmente alternativo a una figura che ha permeato così profondamente la vita politica locale, influenzando in modo trasversale amministratori di maggioranza e opposizione degli ultimi vent’anni. A complicare ulteriormente lo scenario, l’unica coalizione che ad oggi appare definita e pronta con una rosa di candidati sostanzialmente completa è quella dell’avvocato Mercone. Tutte le altre liste sembrano ancora in alto mare e, data la ristrettezza numerica dell’elettorato pignatarese e l’elevata frammentazione degli schieramenti, nelle prossime settimane appare inevitabile che assisteremo a delle “fusioni a freddo” tra gruppi che oggi si dichiarano alternativi l’un l’altro e distanti. Più che davanti a una competizione elettorale chiara e definita, dunque, ci troviamo di fronte ad una serie di equilibri fragili e incerti, in cui il vero punto interrogativo è rappresentato dalla capacità dei protagonisti di superare contrasti e personalismi per definire coalizioni sufficientemente credibili agli occhi dei cittadini.
