Roccamonfina – Morte sospetta di un’anziana, eredità contesa: il giudice sequestra tutti i beni

Roccamonfina – I carabinieri della locale stazione stanno eseguendo l’ordine del giudice che ha disposto il sequestro cautelativo di tutti i beni appartenuti alla coppia di anziani deceduta in circostanze ancora poco chiare. Il sequestro riguarda i conti correnti, libretti al risparmio ed alcuni immobili.
Angelo e Maria possedevano risparmi considerevoli, parte in banca e parte in casa, molti gioielli, appartamenti in Formia.
Improvvisamente una coppia di “benefattori” provenienti dalla provincia di Napoli decise di prendersi cura dell’anziana coppia. Il marito, Angelo, morì lo scorso luglio. Qualche mese dopo, esattamente a settembre scorso, morì anche la donna.
La salma venne sequestrata giusto in tempo per impedirne la cremazione. Il sospetto è che la cremazione potesse servire a cancellare eventuali tracce della morte “accelerata”, in qualche modo facilitata. Sospetti alimentati dal fatto che negli ultimi tempi era stato impossibile, da parte dei parenti, parlare con la signora. La vicenda potrebbe nascondere un sistema complesso di raggiri a danno di persone deboli ma con patrimoni ingenti e quindi “appetitosi”. I nipoti della defunta Maria Martuccelli – assistiti dall’avvocato Gabriele Gallo – hanno presentato denuncia alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere chiedendo il sequestro della salma della zia per eseguire esami medico legali in grado di accertare le precise cause della morte di Maria, deceduta ieri all’età di 87 anni.
I nipoti sostengono che già qualche giorno prima del decesso, all’incirca una settimana, la zia era stata presa in cura, in maniera repentina e poco chiara, dalla coppia di Villaricca che dimorava in una casa presa in affitto una casa vicino all’abitazione della signora Martuccelli le cui condizioni mentali erano già da tempo molto labili. Ben presto Maria venne ricoverata presso l’Ospedale “Dono Svizzero” di Formia dove la coppia di benefattori si qualificò, falsamente, come nipoti. I due “benefattori” in poco tempo presero il “pieno” controllo su Maria gestendola in tutto e per tutto, infatti dopo il decesso del marito furono loro ad occuparsi dei funerali, avendo anche accesso al bancomat o ai conti correnti della zia e di certo ai suoi risparmi che utilizzarono e probabilmente utilizzano ancora.  La coppia di benefattori inoltre detiene arbitrariamente le chiavi della casa della signora Maria senza averne titolo; i due hanno sempre cercato di evitare i rapporti della donna con i nipoti diretti. I nipoti, in qualche occasione, hanno visto i due coniugi “benefattori” sedare la zia con grandi dosi di Benzodia- zepine in particolare EN, somministrati a cucchiaiate, più volte al giorno, pur di calmare la signora che per la sua patologia era solita urlare e ripetere sempre le stesse cose; somministrazione di farmici, verosimilmente, senza cognizione e o indicazione medica.
Ora arriva la decisione del giudice che con il sequestro mette un punto fermo sulla vicenda. Il giudice ha accolto la richiesta dell’avvocato Gallo di bloccare tutti i beni oper evitare eventuali vendite di immobili oppure il consumo dei beni stessi.

Guarda anche

Mondragone – Gruppo di ciclisti travolti da auto pirata, ferito ex carabiniere. Conducente in fuga

Mondragone – I fatti si sono sviluppati lungo la statale Domiziana nel tratto che attraversa …