Il parlamento Europeo è un verminaio di corruzione dove le decisioni non vengono assunte nell’interesse della gente ma nell’interesse delle lobby. Questa non è l’Europa che i padri fondatori volevano, questa Europa non serve agli Europei.
Basta riflettere sul fatto che quasi tutti gli europarlamentari hanno assistenti lobbisti- Il lobbista è un mestiere tanto affascinante quanto variegato, che svolge un ruolo chiave sia nel settore economico che in quello politico. Il suo ruolo principale è quello di garantire gli interessi dei propri clienti, imprese e gruppi politici in primis, e di influenzare le decisioni di tali realtà a favore di interessi specifici.
L’ultimo scandalo è quello conosciuto come “Caso Huawei” che ha portato a perquisizioni negli uffici del Parlamento Europeo con perquisizioni e sigilli anche agli uffici degli assistenti degli eurodeputati Caputo, Martusciello, Falcone e Minchev.
Non solo il lobbista Valerio Ottati, ex assistente dell’europarlamentare casertano Nicola Caputo oggi assessore all’Agricoltura in Campania e non coinvolto nell’indagine della polizia federale belga sulla presunta corruzione per promuovere gli interessi del colosso cinese delle telecomunicazioni Huawei. Il caso rischia di trasformarsi in uno scandalo della stessa portata del Qatargate. In giornata, stando a quanto riferito da Politico, sono scattati i sigilli a due uffici del Parlamento europeo per delle perquisizioni. Uno è quello di Adam Mouchtar, assistente dell’europarlamentare bulgaro Nikola Minchev. Mouchtar ha confermato i sigilli al suo ufficio negando però qualsiasi illecito.
L’altro, invece, sarebbe quello degli assistenti che lavorano per gli eurodeputati italiani di Forza Italia Fulvio Martusciello – coordinatore degli azzurri in Campania – e Mario Falcone. Al momento, da Martusciello e Falcone non c’è stata nessuna replica a Politico.
Al momento nessuno degli europarlamentari citati sembra essere indagato, in caso di sviluppi, la Procura Federale potrebbe chiedere la revoca dell’immunità.
