Vairano Patenora – E’ stata emessa ieri la sentenza del processo di Appello nato dalla morte di un artigiano vairanese. I giudici hanno concesso all’imputata uno sconto di pena riducendo la condanna da 8 a 6 anni. Questo sconto grazie all’applicazione delle attenuanti generiche.
La Pubblica Accusa del Tribunale d’Appello di Napoli aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado emessa, diversi mesi fa, dal giudice del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, richiesta sostenuta dagli avvocati delle parti civili. Al termine i giudici Partenopei di Appello hanno concesso due anni di sconto rideterminando la pena a 6 anni di reclusione.
Sul banco degli imputati Rosanna Oliviero – riconosciuta colpevole in primo grado di omicidio preterintenzionale – che ha scelto di essere processata con il rito abbreviato, una formula che ha consentito all’imputata di ottenere uno sconto sulla pena. Il giudice sammaritano condannò Oliviero alla pena di 8 anni di reclusione. Dopo l‘arresto, avvenuto diversi mesi fa, Rosanna Oliviero, ha lasciato il carcere per essere collocata agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Lei, l’imputata, davanti ai giudici, ha sempre respinto ogni accusa, con determinazione l’indagata si è difesa assicurando di non aver fatto alcun male al suo compagno. I familiari della vittima, difesi dall’avvocato Ernesto De Angelis, si sono costituiti parte civile. Fra pochi giorni ci sarà la sentenza di giudici d’Appello ai quali la difesa dell’imputata ha chiesto l’annullamento della pena.
I fatti e le indagini:
La donna è accusata di aver ucciso il suo compagno durante una violenta lite. Attraverso la certosina ricostruzione dei fatti, avvenuta mediante l’incrocio e la comparazione di tutti gli elementi acquisiti, è stato possibile ricostruire che la sera del 12 giugno 2023, Rino Pezzullo e la Rosanna Oliviero, avevano avuto un animato litigio tra di loro, che era iniziato per le vie cittadine di Vairano Patenora dove si aggiravano con l’autovettura dell’uomo e che era poi continuato all’interno dell’abitazione della persona offesa, dove si era verificata un’aggressione fisica che aveva causato gravi lesioni personali alla persona offesa, tali da causarne il decesso. Determinante la relazione tecnica medico legale redatta del consulente tecnico di questa Procura che, oltre ad evidenziare la presenza su tutto il corpo della vittima di numerose ecchimosi, ha ricondotto la causa del decesso ad una grave lesività cranica con emorragia subdurale omolaterale, determinata, verosimilmente, in assenza di fratture o di altre lesioni al cranio compatibili con una caduta accidentale, da un violento colpo al volto. Così, secondo la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, è stato ucciso Rino Pezzullo, lo sfortunato artigiano vairanese.