TEANO – L’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere sul “sistema” politico affaristico messo in piedi dal consigliere regionale Giovanni Zannini coinvolge anche la macchina amministrativa teanese. Gli investigatori hanno raccolto prove dei continui contatti fra alcuni amministratori dell’attuale maggioranza e imprenditori coinvolti all’intero dell’inchiesta che alcuni mesi fa portò alle perquisizioni di diverse abitazioni fra cui quella del potente consigliere regionale di Mondragone, Zannini, fulcro della stessa indagine. La Procura attraverso una serie di intercettazioni ambientali e di pedinamenti ha constatato come alcuni amministratori comunali teanesi esercitavano pressioni per influenzare i tecnici e gli impiegati affinché alcune gare venissero assegnate a ditte indicate proprio da Zannini. Scelte chiaramente fatte sulla base di interessi clientelari. Tutto scritto all’interno dell’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere – attraverso i pubblici ministeri Gerarda Cozzolino e Giacomo Urbano – una inchiesta che, al momento, sembra ferma ma, in realtà, sta continuando a lavorare in silenzio per poter stringere il cerchio intorno ad un consolidato sistema del malaffare fra politica e imprenditori. Nel caso specifico di Teano è stato individuato nel consigliere comunale Domenico Laurenza che è stato anche interrogato dagli investigatori; a loro, in sostanza, avrebbe confermato che all’imprenditore Alfredo Campoli – amico intimo del consigliere Zannini – l’amministrazione comunale teanese, guidata dal sindaco Giovanni Scoglio, non riuscì ad affidare dei lavori, così come doveva essere, per problematiche tecniche burocratiche indipendenti dalla loro volontà.
