Vairano Patenora – Omicidio Pezzullo, la Procura Generale chiede la conferma della condanna

Vairano Patenora – Si avvia a conclusione il processo di secondo grado a carico della donna accusata di aver causato la morte del suo compagno durante una lite. La Pubblica Accusa del Tribunale d’Appello di Napoli ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado emessa, diversi mesi fa, dal giudice del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Nell’udienza di oggi hanno discusso gli avvocati  della difesa dell’imputata e gli avvocati delle parti civili; questi ultimi si sono associati alla richiesta di condanna avanzata della Procura Generale. Si tornerà in aula fra una decina di giorni per la sentenza di secondo grado.
Sul banco degli imputati Rosanna Oliviero – riconosciuta colpevole in primo grado di omicidio preterintenzionale – che ha scelto di essere processata con il rito abbreviato, una formula che ha consentito all’imputata di ottenere uno sconto sulla pena. Il giudice sammaritano condannò Oliviero alla pena di 8 anni di reclusione. Dopo l‘arresto, avvenuto diversi mesi fa, Rosanna Oliviero, ha lasciato il carcere per essere collocata agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Lei, l’imputata, davanti ai giudici, ha sempre respinto ogni accusa, con determinazione l’indagata si è difesa assicurando di non aver fatto alcun male al suo compagno. I familiari della vittima, difesi dall’avvocato Ernesto De Angelis, si sono costituiti parte civile. Fra pochi giorni ci sarà la sentenza di giudici d’Appello ai quali la difesa dell’imputata ha chiesto l’annullamento della pena.

I fatti e le indagini:
La donna è accusata di aver ucciso il suo compagno durante una violenta lite. Attraverso la certosina ricostruzione dei fatti, avvenuta mediante l’incrocio e la comparazione di tutti gli elementi acquisiti, è stato possibile ricostruire che la sera del 12 giugno 2023, Rino Pezzullo e la Rosanna Oliviero, avevano avuto un animato litigio tra di loro, che era iniziato per le vie cittadine di Vairano Patenora dove si aggiravano con l’autovettura dell’uomo e che era poi continuato all’interno dell’abitazione della persona offesa, dove si era verificata un’aggressione fisica che aveva causato gravi lesioni personali alla persona offesa, tali da causarne il decesso. Determinante la relazione tecnica medico legale redatta del consulente tecnico di questa Procura che, oltre ad evidenziare la presenza su tutto il corpo della vittima di numerose ecchimosi, ha ricondotto la causa del decesso ad una grave lesività cranica con emorragia subdurale omolaterale, determinata, verosimilmente, in assenza di fratture o di altre lesioni al cranio compatibili con una caduta accidentale, da un violento colpo al volto. Così, secondo la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, è stato ucciso Rino Pezzullo, lo sfortunato artigiano vairanese.

 

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