Roccaromana – I difensori degli imputati di De Marco Antonio e Parillo Claudio nelle persone degli avvocati Michele Mozzi e Gianfranco Rossi alla lettura del dispositivo da parte del Giudice dott.ssa Compagnone hanno solo commentato che “giustizia è stata fatta nei confronti dei loro clienti che li vedeva processati per un fatto a loro estraneo. Hanno altresì ribadito che le lunghe arringhe tenute alla discussione del processo hanno dato i loro frutti non fosse altro per le accuse che sono state rivolte anche a proposito dei puntuali ritorni giornalistici accusatori pubblicati ad ogni singola udienza. Speriamo che anche le due parti offese costituite riescano a mente fredda a fare il punto della situazione. Parturient ridiculus mus”.
Si conclude così il processo di primo grado a carico di due amici di Roccaromana a carico dei quali la pubblica accusa aveva chiesto al giudice di sentenziare una condanna a 4 anni e 6 mesi di reclusione per Parillo e 1 anno e 6 mesi per Di Marco. Richiesta di condanna alla quale si associarono le parti civili nel processo. Un teorema accusatorio completamente smontato dai due difensori – Mozzi e Rossi – che sono riusciti a convincere il giudice dell’estraneità dei due imputati rispetto ai fatti contestati.
Le accuse:
Parillo è accusato di aver posto in essere, con carattere di abitualità in un apprezzabile lasso temporale, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, reiterati atti persecutori ai danni della professoressa Longo e di Pappalardo.
Di Marco, invece, è accusato di aver offeso, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso commesse anche in tempi diversi, mediante l’uso del profilo personale del social network Facebook, l’onore e la reputazione di Longo e di Pappalardo e segnatamente pubblicava affermazioni diffamatorie a questi riconducibili. I fatti vennero alla luce successivamente all’attentato subito dalla professoressa Longo nell’agosto del 2017 quando ignoti incendiarono la macchina parcheggiata nel vialetto di casa, bruciando ogni cosa attorno. Longo e Pappalardo, si sono costituiti parti civili nel processo, affidando la loro difesa dall’avvocato Francesco Bucciero.
La sentenza:
Il giudice ha deciso che Di Marco e Parillo non hanno mai commesso quei fatti loro contestati, quindi ha emesso sentenza di assoluzione con formula piena.