Ascesso dentale: i sintomi da conoscere e i luoghi comuni da sfatare

Tutti, almeno una volta, hanno sentito una persona vicina lamentarsi per il fastidio di un ascesso dentale, evenienza spesso descritta come tra le peggiori che possano capitare quando si parla di benessere orale. Come in tutti i casi, anche in questo fa la differenza andare a fondo e informarsi, in modo da conoscere la situazione e da sfatare eventuali luoghi comuni.

Partiamo dalle basi, ricordando che, quando si parla di ascesso dentale, si inquadra una situazione caratterizzata da accumulo di pus, a sua volta provocato da batteri, attorno alla radice del dente.

Problematica che può riguardare il tessuto di supporto del dente stesso – ascesso parodontale – o l’apice dentale, situazione che, invece, è tecnicamente definibile come ascesso endodontico, conseguenza della carie non curata o curata male che, una volta compromesso lo smalto, attacca la zona pulpare, l’ascesso dentale è frutto di cause che, come riportato in questo articolo medico su Studio dentistico Cozzolino, realtà nota ormai da anni per l’altissima qualità della sua divulgazione scientifica online, non hanno per forza a che fare, e qui si distrugge un falso mito, con la poca attenzione all’igiene.

Certo, le già citate carie non curate e i quadri di parodontite possono influire, ma l’ascesso, condizione di per sé non mortale a meno che non si sfoci nell’incuria totale e nella conseguente insorgenza di quadri di setticemia, può palesarsi, per esempio, a seguito di una devitalizzazione eseguita con imperizia tecnica. Frequente è anche in pazienti con diagnosi di reflusso gastroesofageo, patologia che comporta la risalita anomala dei succhi gastrici dallo stomaco all’esofago fino alla bocca, dove possono erodere i tessuti duri dentali raggiungendo, man mano che passa il tempo, la dentina.

Con sintomi il cui riconoscimento è molto facile e che vanno dal dolore ai denti che peggiora con sollecitazioni come quelle della masticazione fino al gonfiore alle gengive e, nei casi peggiori, alla febbre, l’ascesso dentale si cura considerando diversi step. Il primo è la risoluzione del quadro infettivo grazie al ricorso agli antibiotici. Se presente febbre, si procede alla somministrazione di paracetamolo, mentre il dolore viene tenuto sotto controllo attraverso farmaci come l’ibuprofene.

Una volta risolte le problematiche appena citate, si può procedere o meno – il parere del dentista è vincolante e cambia a seconda delle peculiarità uniche della situazione del paziente – all’estrazione del dente.

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