Pignataro Maggiore – L’immagine di un piccolo giardino di rose che si offrono a una mano pronta a raccoglierle evocata in uno dei canti popolari più famosi della tradizione pignatarese, dal titolo Nenne ne, si fa metafora del grandissimo contributo culturale offerto dal collettivo Arianova: un giardino che a distanza di decenni continua a offrire le sue rose alla comunità dell’Agro Caleno e non solo. L’associazione Arianova, già collettivo TG attivo sul finire degli anni ’70, vanta una lunga storia di studio e diffusione della tradizione musicale di Pignataro e dell’Agro Caleno culminata in collaborazioni con artisti di grandissimo spessore del panorama della musica popolare come Eugenio Bennato e l’orchestra popolare casertana, di cui gli Arianova erano tra i fondatori. Operatori culturali tra i più attivi, della nostra Provincia, hanno promosso la storica Rassegna di musica popolare, appuntamento che ha chiamato a raccolta nel comune di Pignataro artisti e appassionati di musica popolare da tutta la provincia. Sabato 18 gennaio si è tenuta nelle sale del Museo Contadino di Pignataro Maggiore la presentazione della raccolta Fuoritempo, composta da un libro e 2CD in cui si ripercorre la storia della musica popolare di Pignataro attraverso 30 canti della tradizione popolare e contadina di Terra di Lavoro. Grande è sentita la partecipazione della cittadinanza che ha assistito alla presentazione. Durante la serata sono intervenuti il direttore del museo contadino, il poeta Giovanni Nacca, il giornalista Enzo Palmesano, da sempre voce coraggiosa e indipendente della comunità pignatarese, il parroco don Giulio Ferrara e Pasquale Borrelli del comitato festeggiamenti San Vito martire. La serata è stata dedicata alla memoria di Gianni Giordano, promotore culturale militante della comunità pignatarese e cuore pulsante del progetto Arianova, scomparso qualche mese fa. Significativa la presenza della sub commissaria prefettizia del comune di Pignataro Maggiore dott.ssa Marina Frese, simbolo delle Istituzioni che ritornano tra i cittadini della comunità pignatarese.
Nota a cura di Miriam Mercone