Vairano Patenora / Riardo – L’episodio è avvenuto alcuni giorni fa lungo il tratto di statale Casilina che dalla frazione Scalo corre verso Sud. Un imprenditore di Riardo e un suo parente viaggiavano a bordo della loro auto per tornare verso casa dopo aver svolte alcune commissioni nella zona del vairanese. Improvvisamente un altro veicolo si sarebbe affiancato sorpassando, nello stesso istante l’imprenditore il suo parente avrebbe udito un colpo sulla carrozzeria della propria auto. Poco dopo i due sconosciuti all’interno dell’altra vettura avrebbero costretto l’imprenditore riardese a fermarsi iniziando subito a contestare un ipotetico urto con la rottura dello specchietto retrovisore. Chiedevano in cambio, per mettere tutto a tacere, una consistente somma di denaro. Davanti alle titubanze dei due riardesi la coppia di truffatori avrebbe ridotto drasticamente la loro pretesa economica per riparare il “danno”. A questo punto il parente dell’imprenditore avrebbe chiamato i carabinieri riuscendo anche a fotografare la targa della vettura con cui i due truffatori si sarebbero allontanati velocemente dopo aver compreso d’essere stati scoperti.
Come funziona la truffa dello specchietto?
Da nord a sud Italia a tutti una volta nella vita può capitare di essere vittima di una particolare ma frequentissima truffa che coinvolge gli automobilisti del Bel Paese. È la truffa dello specchietto, una modalità attraverso la quale i truffatori tentano di estorcere denaro al malcapitato di turno, facendo in modo di non mettere in mezzo le autorità.
Il truffatore si apposta in doppia fila oppure marcia molto lentamente lungo la carreggiata. Così facendo tenta di colpire l’auto del malcapitato con dei piccoli sassi per simulare un rumore. A questo punto, dopo essersi preventivamente danneggiato il suo specchietto o rigato una portiera con del gesso, il malvivente tenta di far accostare la vittima, accusandola di averlo urtato danneggiandogli l’auto. È così facendo che cerca di estorcere il denaro, a volte minacciando chi ha di fronte, altre volte suggerendo in modo aggressivo di evitare di mettere in mezzo le autorità e l’assicurazione. In questo modo, il truffatore tenta di convincere la vittima che l’affare può essere concluso in breve tempo e che può “cavarsela” con una spesa che può variare da 20 fino 500 euro.
Uno dei primi campanelli di allarme è proprio quest’ultimo fatto: la volontà da parte del truffatore di volersi far pagare in contanti, velocemente e senza mettere in mezzo i vigili.
Che cosa fare in questi casi dunque?
Se sei vittima della truffa dello specchietto, evita di ignorare i truffatori per scongiurare un’escalation di rabbia, piuttosto cerca di affrontarli mantenendo la calma, non uscire dal veicolo e fai presente al truffatore che sei fuori casa senza portafogli. In secondo luogo comunicagli l’intenzione di voler compilare il CID e chiama subito i vigili e rivolgiti alle autorità per segnalare l’accaduto. Evita in tutti i modi di dare ai truffatori i soldi contanti e tieni sotto controllo i tuoi oggetti personali per evitare che, nel caos del momento, possano sottrarti la borsa o il cellulare.
Quando parli con il truffatore, che si finge la parte lesa, fai attenzione agli atteggiamenti che ha. Se non vuole intermediari, pretende di risolvere tutto velocemente e in contanti, è aggressivo o cerca di intimidirti o minacciarti, sei vittima della truffa dello specchietto.
Per mettere in fuga il malvivente, mostrati deciso a procedere per vie legali, contatta immediatamente i vigili e segnala subito la truffa alle autorità. Solo in questo modo potrai fare in modo che i truffatori lascino perdere e se ne vadano.