Guido Di Leone e Giuseppe Ponticelli

CELLOLE – Concessioni balneari, il “blitz natalizio” per quelli esistenti e per tre nuovi lidi. Sarà “Gattopardismo”?

CELLOLE – Il Gattopardismo è quell’arte con cui si da l’impressione di cambiare tutto ma in realtà, poi, tutto resta immutato, ogni cosa inalterata, chi sperava e auspicava un cambiamento resta deluso e a mani vuote, chi voleva conservare il proprio status e potere diventa sempre più forte.
Non si può trascurare che nell’amministrazione comunale di Cellole, esattamente nella giunta municipale, c’è un assessore – tal Giuseppe Ponticelli – proprietario di alcuni lidi balneari, al quale il sindaco Guido Di Leone ha concesso anche la delega al demanio e al turismo. In altre parti del Mondo sarebbe stato sicuramente evitato almeno per ragioni di opportunità.  A Cellone invece no.
Il “blitz natalizio” sulle concessioni balneari
Lo scorso 12 dicembre il dirigente del settore, Aurelio Antonio Petrella, ha avviato la procedura per mettere a gara la gestione di tutti i lidi balneari esistenti nel territorio del comune di Cellole. Una procedura che, teoricamente, è aperta a tutti e quindi, in pieno rispetto delle direttive europee. Ma ci sono alcuni aspetti della vicenda che lasciano “simpatici dubbi”.
Il primo fra tutti il periodo in cui la procedura è partita. Infatti dallo scorso 16 dicembre 2024 al prossimo 15 gennaio 2025 gli interessati potranno far pervenire in municipio la loro “manifestazione di interesse” relativa sia alla gestione di tutti i lidi già attivi, sia ai tre nuovi lidi uno dei quali avrà una estensione di 9000 metri quadrati.
Perché fare tutto in questo periodo di importanti e sentite festività (vigilia di natale, natale, santo Stefano, capodanno ed epifania)?
E’ stato fatto, forse, con la speranza che “estranei ficcanaso” distratti dal periodo possano concorre  e “disturbare” gli affari consolidati degli attuali gestori?
Se l’amministrazione comunale voleva effettivamente garantire alla collettività maggiori introiti dalla gestione dei lidi (come chiede l’Europa) perché non attivare la procedura per almeno 60 giorni?
Ma c’è un altro aspetto curiosissimo nella procedura: l’amministrazione comunale non ha fatto un vero bando di gara, bensì un avviso pubblico per recepire le manifestazioni di interesse. Come dire: vediamo che succede e poi ci regoliamo?
Chi parteciperà a questo avviso di interesse potrà poi partecipare al successivo bando di gara per l’assegnazione.
Insomma i dubbi ci sono, anche in presenza di una procedura assolutamente regolare, si potrebbero ipotizzare  una serie di accordi – sottotraccia – fra gli operatori interessati (almeno quelli che già operano) per potersi garantire di continuare a gestire le strutture tanto che, in sede di gara, ogni area potrebbe essere affidata anche in presenza di una sola domanda (solitamente dell’attuale gestore, quello uscente per intenderci). Sono ipotesi, chiaramente.
Buone feste a tutti e soprattutto buona gara a tutti (o quasi).

 

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