Castelvenere / Tufino – La Procura della Repubblica di Nola vuole fare piena chiarezza sulla morte di Alessandra Di Meo. Aveva solo 4 anni ed è morta in circostanze misteriose lo scorso 13 dicembre 2024, in una piccola abitazione di Tufino. Proprio in quella casa – attualmente sotto sequestro – oggi sono entrati i carabinieri del RIS di Roma accompagnati dai medici legali che stanno eseguendo gli esami medico legali sul corpo della piccola vittima. C’erano anche gli avvocati Luigi Grillo e Benito Palmieri, difensori della madre e del nonno di Alessandra che rapprasentano le parti offese.
Degrado ristrettezza
L’appartamento molto angusto versava in uno stato di totale degrado, sporco in ogni centimetro quadrato, poco curato con spazi ristretti, insomma sicuramente non adatto per ospitare una bimba.
Capelli e tracce di sangue
Secondo le prime indiscrezioni raccolto sul posto i militari del Ris avrebbero portato via ciocche di capelli e tracce ematiche che dovranno essere sottoposte ai necessari esami per capire se appartenevano alla bimba oppure ad altre persone. Saranno le analisi di laboratorio a chiarire ogni dubbio.
La scala della morte
I rilievi dei tecnici si sono concentrati anche sulla scala a chiocciola dalla quale la bimba sarebbe caduta, almeno secondo quanto riferito ai sanitari del 118 nell’immediatezza dei fatti dalla coppia alla quale Alessandra fu consegnata dal padre. Una scala ripida e strettissima ma breve. Su di essa non sarebbero state trovate tracce di una caduta
Caduta non appare credibile
La versione fornita dalla coppia che accudiva Alessandra non appare credibile, secondo le prime indiscrezioni i tecnici avrebbero escluso la caduta come causa della morte della bimba. Del resto sul cadavere non sarebbero state riscontrati segni compatibile con una cadute dalle scale. Sarà la relazione finale dei meriti, chiaramente, a certificare ogni aspetto della vicenda.