Roccamonfina / Teano / Vairano Patenora / Sessa Aurunca – Terremoto, molti sindaci hanno chiuso le scuole. Ecco le ragioni della scossa

Roccamonfina / Teano / Vairano Patenora / Sessa Aurunca (di Libera Penna) –  Scuole chiuse dopo il terremoto che si è registrato alle 7e33 a Roccamonfina. Lo comunica il sindaco Carlo Montefusco che ha attivato lo stato di emergenza e convocato il Centro Operativo Comunale per fare il punto della situazione. Tanti altri comuni dell’Alto Casertano hanno assunto stessa decisione, niente scuola per consentire le necessarie verifiche tecniche e per garantire sicurezza ad alunni e al personale tutto. A seguito di ciò sono rimasti chiusi gli istituti di ogni ordine e grado a Roccamonfina, Conca della Campania, Marzano Appio, Vairano Patenora, Falciano del Massico, Pietravairano, Teano,  Carinola, Sessa Aurunca e Vitulazio.
“Il terremoto di questa mattina di magnitudo 3.6 con epicentro a Roccamonfina delle ore 7,33 è avvenuto all’interno di una struttura tettonica certamente attiva – spiega il professor Carlo Doglioni, presidente dell’Ingv –. Tutto l’Appennino è in estensione ed eventi sismici come questo ce ne sono circa duecento in Italia all’anno di magnitudo tra 3 e 4. Si tratta di eventi di bassa energia e distribuiti su quasi tutto il territorio nazionale. La profondità del sisma di stamani dovrà essere ricalcolata più dettagliatamente perché dipende da tutti i segnali che riceviamo, non è qualcosa di così immediato e sarà rivalutata. Al momento abbiamo una profondità di circa 2 chilometri.
E’ piuttosto superficiale, ma non è un grosso problema – continua il presidente dell’Ingv -, ed è legato al fatto che è una zona dove le temperature del sottosuolo sono relativamente alte e di conseguenza la parte fragile e fredda della crosta è più in superficie rispetto ad altre zone, spiega. Dal Tirreno alla parte appenninica ci sono decine e decine di strutture che possono generare terremoti di questa magnitudo che sono molto frequenti in Italia. gente dimentica che i terremoti forti torneranno. La gente dimentica che i terremoti forti torneranno. L’evento sismico come quello di stamattina, a mio avviso, devono essere presi in considerazione come una sorta di vaccino per fare prevenzione e per avere delle case che resistano ai terremoti che verranno”, conclude.

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