Vairano Patenora / Termoli – Aurora Alto Casertano e Termoli, Montaquila e il “gioco delle tre carte”.

Vairano Patenora / Termoli (di Emanuele La Prova) – Si arricchisce con un nuovo incredibile capitolo l’ormai nota telenovela (o tragicommedia, come preferite) che vede contrapposti il patron del Termoli, Flaviano Montaquila, e la tifoseria giallorossa. Un amore mai del tutto sbocciato quello tra la proprietà casertana e la frangia più calda del tifo termolese, e non solo per i risultati sul campo, spesso deludenti. Ad esacerbare ulteriormente il rapporto già logoro tra le due parti, ci ha pensato l’ultima decisione presa nelle ultime ore dal presidente, che ha deciso di esonerare il tecnico Massimo Carnevale, sostituendolo con Nicola Mancino. Fino a due giorni fa, quest’ultimo sedeva sulla panchina dell’Aurora Alto Casertano, squadra dell’Eccellenza molisana, appartenente sempre alla famiglia Montaquila. La scelta è stata presa dai tifosi giallorossi come una ennesima mancanza di rispetto della proprietà nei confronti di un allenatore molto stimato dalla piazza, che paga le scelte di una società probabilmente incapace di gestire ben due compagini. L’esonero di Carnevale, naturalmente, è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. I rapporti tra il tifo termolese e Montaquila hanno preso una piega irreparabile soprattutto dopo la decisione del presidente di far allenare la squadra nell’Alto Casertano. Una decisione che la curva giallorossa non ha mai perdonato alla proprietà. I tifosi hanno espresso le loro motivazioni con uno striscione decisamente eloquente: “7 giorni su 7 dovete vivere la nostra realtà…vogliamo la squadra in città!”. Quello che forse Montaquila non ha capito in questi anni, è che il Termoli non è l’Aurora. La compagine biancorossa, nata dalle ceneri dell’ex Capriatese, non volendosi identificare con nessuna città in particolare, ma con un territorio sicuramente vasto, ha di fatto rinunciato ad avere una vera e propria tifoseria. Gli unici sostenitori che occupavano ed occupano gli spalti durante le gare delle aquile sono per lo più parenti dei giocatori. Il campanilismo è ancora un fattore molto sentito nel calcio, e non solo in quello dilettantistico. Termoli ed il Termoli hanno una storia completamente diversa da quella dell’Alto Casertano. Stiamo parlando di una squadra fondata nel 1920, con una tifoseria storica, che forse meriterebbe un po’ più di considerazione. Ora, a fare le spese di tutto questo malumore, potrebbe essere Nicola Mancino, una persona vera, leale, nonché un allenatore molto promettente, il cui primo compito sarà quello di risanare un ambiente rovente. Non sarà semplice. Dopo la sua firma, decine di tifosi hanno preso d’assalto i social giallorossi, inondandoli di messaggi. “Il presidente sta facendo il gioco delle 3 carte”, scrive qualcuno, “Mancino non è adatto al Termoli”, “Noi non siamo l’Aurora, questa città non è l’Alto casertano”, “Il presidente venda la squadra”. E’ in questo clima così ostile, dunque, che mister Mancino dovrà preparare, in poco meno di 48 ore, la delicatissima sfida salvezza di domenica contro la Fermana, valida per il quattordicesimo turno della Serie D.

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