Sessa Aurunca/ Assisi – il miracolo di San Francesco a Sessa Aurunca nell’affresco di Giotto nella basilica Inferiore di Assisi: un ritorno alla vita celebrato oggi

Sessa Aurunca/ Assisi (di Tommasina Casale) – Oggi, 4 ottobre, giorno in cui si celebra San Francesco, è opportuno ricordare un episodio miracoloso strettamente legato alla città di Sessa Aurunca. Sebbene numerosi siano i miracoli attribuiti al santo, pochi sono così suggestivi come quello che avvenne in questa città campana, situata nel cuore della Terra di Lavoro. La narrazione del miracolo, riportata da due autorevoli fonti medievali, Tommaso da Celano e San Bonaventura, parla di un drammatico crollo che colpì una casa nel quartiere di “Alle Colonne” a Sessa. Durante il disastro, un giovane fu schiacciato dalle macerie e dichiarato morto. Il dolore straziante della madre, che invocava disperatamente l’intercessione di San Francesco, fu il punto di svolta. Quando tutto sembrava perduto, accadde l’inspiegabile: nel cuore della notte, il giovane tornò in vita, come se la grazia del santo avesse scacciato la morte e ridonato speranza a una famiglia devastata. Questo evento miracoloso è immortalato negli affreschi della Basilica Inferiore di Assisi, dove due dipinti, posti nella cappella di San Nicola, rappresentano fedelmente i momenti chiave della vicenda. Nel primo quadro, si vede il corpo inerte del ragazzo tra le macerie, circondato dal dolore e dal caos. Nel secondo, il giovane risorto, attorniato da chierici e laici, simboleggia la redenzione e il potere dell’intercessione divina. Ma perché questo miracolo, accaduto in una città così distante da Assisi, venne scelto per essere celebrato con tanta enfasi? La risposta potrebbe risiedere nell’influenza dei reali del Regno di Napoli, Roberto d’Angiò e la regina Sancha di Maiorca, che avevano un forte legame con i frati Minori, l’ordine fondato da San Francesco. Inoltre, Sessa Aurunca era parte di un’area geografica soggetta a frequenti terremoti, rendendo plausibile l’ipotesi che proprio una scossa abbia provocato il crollo della casa, come si può dedurre dall’iconografia del dipinto. Oggi, a distanza di secoli, il miracolo di Sessa Aurunca continua a ricordarci la forza della fede e il ruolo protettivo che San Francesco ebbe per i più deboli e indifesi, in particolare i bambini. La sua figura, ancora oggi, è celebrata non solo come fondatore di un ordine religioso, ma come un simbolo universale di compassione e speranza. E la città di Sessa Aurunca , con la sua antica storia legata al santo, rimane testimone di un miracolo che continua a ispirare devozione. San Francesco non è solo il patrono dell’Italia, ma anche il custode delle anime in difficoltà, capace, ieri come oggi, di offrire un segno di speranza. Sessa Aurunca lo sa bene: nella sua storia è scolpito un miracolo, uno di quelli che trascendono il tempo e lo spazio, arrivando fino ai nostri giorni.

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