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NAPOLI / CASERTA – Sicurezza alimentare, prodotti campani in calo. L’allarme degli operatori: aumentare i controlli oppure ci sarà il fallimento del settore. I grandi distributori hanno imposto lo stop all’acquisto di prodotti Campani

NAPOLI / CASERTA – La “Terra dei fuochi” – dopo aver distrutto la vita di migliaia di persone – sta assestando un altro colpo fatale alla Campania spingendo infatti il settore agroalimentare verso il fallimento. E’ l’allarme lanciato dai produttori che invocano maggiori controlli in modo da rassicurare i consumatori. Sul banco degli imputati finisce l’amministrazione regionale guidata da Stefano Caldoro che nei giorni scorsi è stata l’unica regione d’italia a non fornire al ministero i dati sull’uso dei pesticidi sui prodotti alimentari. La “Terra dei Fuochi” che va dal basso casertano fino alla provincia nord di Napoli e che comprende complessivamente più di 50 comuni, diventa sempre più una emergenza nazionale. Bisogna adoperarsi affinché si arresti subito la psicosi che inevitabilmente sta colpendo il mercato agro-alimentare regionale e che quotidianamente porta a perdite gravissime per l’economia locale considerando anche i danni alla salute delle persone e all’ambiente circostante. La dieta mediterranea è patrimonio dell’Unesco e va tutelata, anche perché in questo momento subiamo tutti un triplo danno: alla salute innanzitutto, al commercio, dove ora come ora non siamo apprezzatissimi all’estero e quindi, di conseguenza, anche all’immagine di un settore in cui prima eravamo tra i primi in Italia. La grande distribuzione ha capito  quel che sta accadendo da queste parti. Non c’è controllo, non c’è tracciabilità, non c’è sicurezza per i loro consumatori. Per questo ha posto un veto all’acquisto dei prodotti regionali; non si fida. E’ un dramma, e occorre far presto. Bisogna garantire le imprese agricole e ridare subito credibilità ad un settore che fino a poco fa era trainante per l’economia regionale.

 

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