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foto di repertorio

ALVIGNANO / CASERTA – Truffa da 12 milioni di euro sulle auto usate: colpite 1.500 persone. Anche alcuni importanti imprenditori

ALVIGNANO / CASERTA – Sono coinvolte diverse società di vendita auto ma l’agenzia di pratiche auto è sempre la stessa. Alcune azienda non potevano vendere auto ma lo facevano lo stesso. Sono 1.500 le persone coinvolte che hanno comprato altrettante automobile attualmente bloccate dalla motorizzazione e dall’agenzia delle entrate. La truffa – in parte ai danni dello Stato e in parte ai danni degli clienti – dovrebbe aggirarsi intorno ai 12 milioni di euro.  Tutto parte da un normale controllo della circolazione stradale eseguito dai carabinieri, impongono l’alt ad una donna, una giovane imprenditrice, alla quale chiedono patente e libretto di circolazione. Ben presto le forze dell’ordine spiegano alla inconsapevole donna: la sua targa appartiene ad una partita di auto contraffatte. Scatta il sequestro ed inizia il calvario.

La storia
E’ la stessa vittima a raccontare l’accaduto: “Sono vittima di una maxi truffa ai danni dello Stato (e dei poveri automobilisti) che riguarda 1500 auto dalle targhe contraffatte.  Il giorno 25 giugno 2024, mentre circolavo con la mia autovettura, sono stata fermata dalle forze dell’ordine, durante un normale controllo di routine. Da quel momento è iniziato un calvario dal quale non riesco più a venirne a capo. Dal verbale si evince che la targa della mia auto, acquistata regolarmente presso un concessionario, con sede in Maddaloni, rientra in un blocco di targhe contraffatte, in quanto la suddetta è stata rilasciata ad un’agenzia di pratiche automobilistiche che ai tempi, 2022, non era autorizzata ad esercitare in quanto l’attività era cessata. La Motorizzazione Civile di Napoli, ha prima rilasciato le targhe, e, dopo essersi resa conto dell’irregolarità della documentazione con la quale sono state messe in circolazione i 1500 veicoli, ha posto sotto sequestro le targhe. Tra i vari allegati del verbale dei Carabinieri, ci sono le indicazioni sulla prassi da seguire per reimmatricolare l’automobile.
E qui inizia il calvario.
Contatto un’agenzia di pratiche auto il quale mi richiede una serie di documenti. Di seguito contatto la concessionaria per richiedere libretto originale della macchina. Quest’ultima dopo varie titubanze mi fa avere il libretto originale tedesco e i bonifici tra lei e il broker estero presso il quale ha acquistato. La mia agenzia si reca presso la Motorizzazione Civile di Napoli e dopo svariati giorni ci risponde che l’automobile non può essere reimmatricolata in quanto non è stata versata l’IVA. Se io ho acquistato un’auto, sulla base di un contratto e effettuando un bonifico per lo stesso importo cosa devo pagare ancora? E perché dopo due anni?
Mi reco all’Agenzia delle Entrate di Caserta, per richiedere lo sblocco del telaio e mi viene confermato quanto già sapevo; inoltre mi viene detto che non spetta a me pagare la tassa ma è competenza del venditore. Durante la verifica emerge un altro aspetto ancora più grave: la società, la quale mi ha venduto l’auto, non possiede il codice Ateco per la vendita di autovetture.
Il secondo quesito che mi pongo: io consumatore mica sono tenuto a fare richiesta della visura camerale di un’attività quando vado ad acquistare un bene, che sia un caffè o un’automobile. Dovrebbero essere le autorità preposte a verificare determinate situazioni irregolari.
Da varie ricerche sul web è emerso che sulla questione sono intervenuti anche diversi media e programmi televisivi e in buona sostanza la situazione è questa, almeno nel mio caso: La concessionaria, tutt’ora aperta “regolarmente”, mi ha venduto un’auto con una società fittizia, insieme all’agenzia di pratiche auto, ha immatricolato e forse corrotto la Motorizzazione (la quale, per dirla alla buona, non ha verificato i documenti) e dopo anni hanno deciso di lasciare a piedi 1500 persone che con sacrifici hanno speso dei soldi per comprare un auto.
Nella peggiore delle ipotesi invece i documenti originali sono inesistenti e le auto sono di dubbia provenienza. Le concessionarie risultano essere diverse, ma l’agenzia pratiche auto è sempre la stessa. Dietro questa rete c’è un danno da circa 12 milioni di euro di tasse evase (che a quanto pare ora vorrebbero imputare ai proprietari di auto).
Io ho avuto non pochi problemi per svolgere le mie faccende quotidiane, lavoro, spesa, bambini all’asilo, visite mediche; ho dovuto noleggiare una macchina e quindi farmi carico di una spesa extra. Ad oggi l’Agenzia delle Entrate ha protocollato la mia pratica e sono in attesa di chiarimenti. La mia macchina è ferma da oltre due mesi, il concessionario sostiene di essere in regola e che di base c’è un errore burocratico. Mi chiedo come sia possibile da parte di un organo dello Stato, quale la Motorizzazione, emettere un provvedimento simile ai danni del consumatore, quando sembra essere chiaro che il problema è altrove?”

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